Di meraviglie ce ne ha mostrate tante, percorrendo da nord a sud il nostro Paese che, a dire il vero, mai ci era apparso più bello e prezioso, ma la vera meraviglia è lui: Alberto Angela, l’uomo che ha svelato l’erotismo nascosto nella divulgazione scientifica, colui che è in grado di eccitare una donna parlando di fossili e antichi santuari. Con i suoi aggettivi, il tono pacato e sicuro, il sorriso sornione di chi sa il fatto suo, Alberto Angela è l’uomo del momento. La settimana scorsa si è conclusa, con un incredibile successo di pubblico, la sua trasmissione Meraviglie. La penisola dei tesori, un favoloso viaggio attraverso le bellezze del nostro Paese, consacrandolo definitivamente come sex-symbol, ma soprattutto riaffermandone la professionalità, la straordinaria competenza e la grande capacità comunicativa con la quale ha conquistato trasversalmente il pubblico italiano.

Ed è qui che vorrei soffermarmi. Niente chiappe semi-scoperte, nessuna battuta da bar sport, niente tette o spacchi inguinali, nessun siparietto di galline starnazzanti, niente opinionisti dell’ultima ora, eppure, per tutte e quattro le puntate, Meraviglie. Ciò è emblematico del fatto che, da troppi anni ormai, il pubblico italiano è fortemente sottovalutato, per non dire svalutato. I palinsesti televisivi sono pieni di programmi inutili, vuoti, alcuni sono un vero e proprio insulto all’intelligenza umana. Si tenta di propinare alla massa sempre la solita solfa, declinata in modi differenti, ma sempre accuratamente priva di contenuti, fatta eccezione per pochissimi, rari programmi di approfondimento ai quali si cerca di dare sempre meno spazio: la televisione come la religione, oppio dei popoli. Il grande successo di una trasmissione come quella di Alberto Angela, dovrebbe far capire quanto il pubblico italiano abbia bisogno di qualità .

Meraviglie è un programma ben concepito, mai noioso, ricco di straordinarie immagini ad effetto e di grandi contenuti affrontati con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti; si tratta di una straordinaria fusione tra cultura e spettacolo che rimanda alla vera funzione che dovrebbe avere la televisione di Stato: l’utilità. E gran parte del merito va proprio alla straordinaria conduzione di Alberto, che accompagna lo spettatore in questo bellissimo viaggio con l’entusiasmo contagioso di un bambino e la saggezza di un amabile maestro.

La sua sicurezza mista a quell’aria da bravo ragazzo crea un cocktail esplosivo che ha fatto ubriacare non poche donne ( compresa la sottoscritta), complice anche il fisico asciutto e la barbetta incolta. Insomma, Alberto Angela ci piace parecchio, anche perché da anni ormai, si assume il gravoso compito di alzare il livello pericolosamente basso della televisione italiana tentando di salvarla dal baratro al quale pare destinata.

Grazie Alberto, per aver dato un senso al canone in bolletta; che sia su una montagna innevata o in mezzo al mare in tempesta, speriamo di rivedere presto la tua chioma spettinata e terribilmente affascinante.

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