È stato anticipato per questioni tecnico-giuridiche a venerdì 23 febbraio 2018, lo sciopero nazionale sia dei medici che degli infermieri del Servizio sanitario nazionale e del personale del comparto sanità. Lo rende noto il sindacato degli infermieri Nursing Up. La protesta, che era stata fissata per il 26 febbraio, avrà invece luogo 3 giorni prima, a valere per tutti i turni di servizio previsti per la data e quindi dalle ore 00.00 alle ore 24.00. “Siamo stati costretti a spostare lo sciopero degli infermieri per essere in regola con le norme della legge sul diritto di sciopero, visto che i medici hanno fatto slittare il loro dal 9-10 febbraio al 23”, spiega il presidente di Nursing Up, Antonio De Palma. La protesta degli infermieri riguarderà anche le professioni sanitarie, come tecnici radiologi e di laboratorio. Gli infermieri impiegati nel Servizio sanitario nazionale sono circa 250mila.

“Cambia la data, ma non le ragioni e le finalità del nostro sciopero – spiega Andrea Bottega, segretario nazionale NurSind – Il 26 febbraio, giorno da noi scelto per astenerci dal lavoro, infatti, risultava troppo ravvicinato a quello individuato dai camici bianchi. Abbiamo quindi deciso di coalizzare il dissenso verso le politiche sanitarie di questo governo unificando la data della nostra protesta. Dirigenza e comparto sanità, dunque, saranno compatti il prossimo 23 febbraio per dire no a un rinnovo contrattuale che si preannuncia peggiorativo rispetto al precedente”. Il rischio è dunque quello di un blocco di ospedali e sale operatorie.

Articolo Precedente

Germania, i metalmeccanici in sciopero per la settimana di 28 ore. “Le aziende perderanno 62 milioni di euro al giorno”

next
Articolo Successivo

Amazon brevetta bracciali per monitorare performance dei dipendenti. Scoppia polemica, Gentiloni: “Sfida è qualità”

next