Tutto è in ordine nel suo appartamento, perfino il colore degli oggetti risponde a una logica ben precisa. “La simmetria e la pulizia sono il tratto distintivo anche del mio profilo. Perché sui social quello che conta davvero è l’identità, la costruzione del proprio brand”. Parola di Marko Morciano, classe 1991, professione ‘Influencer su Instagram’.

Grazie ai suoi 90mila follower viene pagato da vari sponsor per indossare vestiti, guidare automobili, cenare in ristoranti stellati e viaggiare. Insomma tutto quello che rientra nel life style. Quindi foto con un cocktail in mano o in una città europea, filtri giusti, hasthag popolari e poi migliaia di like. Ogni scatto è curato in modo maniacale, deve piacere e incuriosire perché solo così si costruisce il seguito e quindi si guadagna. “I marchi hanno capito il nostro potenziale – spiega – per i miei follower io sono quasi un amico, di me si fidano. Ascoltano forse più me che una fredda pubblicità in Tv. Poi non dimentichiamo il target: grazie ai social si può raggiungere facilmente un particolare pubblico”.

“Questa è la foto emblematica dell’influencer medio”, afferma davanti a uno scatto sponsor che lo ritrae sul roof di un lussuoso hotel in centro a Roma “Ho lavorato come fotografo in questo albergo che sono stato felicissimo di promuovere, ho mangiato benissimo e mi hanno anche pagato”. Una vita che affascina migliaia di persone, ma come ha fatto questo ragazzo salentino, arrivato a Roma con in tasca una laurea in Scienze della Comunicazione a sbancare su Instagram? Costanza, tempo e qualità è la sua ricetta.

“Tutto è nato per gioco, ho aperto il mio profilo nel 2011 ma dal 2014 ho iniziato a pubblicare tre foto al giorno delle città che visitavo, dei posti dove andavo”. Insomma, un semplice e anonimo profilo come sono migliaia. Ma poi è arrivata l’intuizione, la necessità di distinguersi dalla massa. “Così ho cercato il mio marchio di fabbrica, ho iniziato a fotografare angoli nascosti di Roma senza persone e a creare composizioni fantasiose con gli oggetti. La regola è evitare la banalità”. Il concetto di “personalizzazione” ha fatto decollare anche il suo secondo profilo AYellowMark dove in ogni foto c’è un elemento giallo canarino. Un’idea che ha fatto impazzire il popolo di Instagram (32mila follower e 16mila persone che hanno utilizzato l’hasthag # AYellowMark), tutto perché il giallo è il suo colore preferito. “Il mio trolley è giallo, le mie ciabatte sono gialle, ho creato anche una linea di T-shirt e di tazze con questo marchio”. E anche questo profilo viene utilizzato per foto sponsor.

Se la pubblicità, i like e le condivisioni sono pubbliche, sui guadagni non si sbilancia. “Diciamo che vivo bene e se le cose continueranno ad andare bene potrò superare abbondantemente 30mila euro di fatturato il prossimo anno”. Ma il “se” è d’obbligo perché sui social la notorietà può sorprenderti ma anche abbandonarti molto velocemente. “So che tutto questo potrebbe finire – ammette – Sono pronto a ricominciare da quello che ho studiato nel mondo del marketing o della fotografia e, dopo il sogno di Instagram, convertirmi a un lavoro normale”.

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