Prima un kamikaze che si fa saltare davanti all’ingresso, poi il gruppo di terroristi che entra nel compound e spara contro i presenti. Sono almeno nove i morti, e 25 feriti, secondo le ultime informazioni sull’attacco alla sede di Save the Children a Jalalabad, in Afghanistan. Attorno alle 5.30 del mattino in Italia, un uomo a bordo di una vettura imbottita di esplosivo si è lanciato contro il cancello della sede dell’ong. Tra le vittime – secondo quanto confermato dal portavoce del governatore della provincia di Nangarhar, Attaullah Khoghyani – ci sono due agenti della sicurezza. Save The Children invece conferma che tre membri dello staff sono stati uccisi: “Tutto il resto dello staff che si trovava nella struttura – spiegano – è stato tratto in salvo, mentre in quattro sono rimasti feriti nel corso dell’attacco e stanno attualmente ricevendo cure mediche”. Sono morti anche i cinque assalitori, come precisa l’agenzia Dpa.

L’attacco – durato circa 10 ore e al termine del quale sono state liberate 46 persone – è stato rivendicato dall’Isis che, tramite l’agenzia Amaq, ha fatto sapere di aver agito contro “fondazioni britanniche e svedesi”. Lo Stato islamico accusa Save the Children di appartenere alle “Nazioni Unite crociate”, che promuovono l’istruzione femminile e vogliono “convertire i musulmani al cristianesimo”. La presidenza afghana ha condannato l’attacco e promesso un maggiore impegno per la sicurezza delle organizzazioni umanitarie. Secondo dati dell’Onu, lo scorso anno nel Paese sono stati uccisi 17 operatori umanitari, 33 sono rimasti feriti e 48 sono stati rapiti. Amnesty International parla di “atto codardo” e ricorda che “colpire intenzionalmente civili è un crimine di guerra“.

Dopo la detonazione, gli assalitori sono entrati nell’edificio e hanno aperto il fuoco. Tre di loro sono subito stati uccisi dalle forze speciali, mentre altri due sono rimasti asserragliati nella struttura. La tv Tolo, citando sempre il portavoce del governo provinciale, ha spiegato che le forze di sicurezza hanno combattuto per ore con i terrorist. Due delle persone rimaste uccise sono operatori afgani di Save the Children, mentre la terza sarebbe un militare.

“C’è stata un’enorme esplosione, sembrava un’autobomba. Ci siamo riparati e abbiamo visto un uomo armato con un lanciarazzi che sparava contro la porta principale per entrare nel recinto”, ha raccontato Mohamed Amin, un testimone ricoverato in ospedale dopo essersi messo in salvo fuggendo da una finestra. Intanto Save the Children ha annunciato la sospensione delle sue attività in Afghanistan.

Fondata 98 anni fa, Save The Children è una ong internazionale che promuove i diritti dei bambini portando aiuto ad essi nelle zone più povere dei Paesi in via di sviluppo. I gruppi terroristici e le organizzazioni criminali scelgono di consueto tra i loro obiettivi le organizzazioni non governative in Afghanistan, dove la situazione della sicurezza è notevolmente peggiorata negli ultimi due anni. L’attacco arriva alcuni giorni dopo quello in cui un uomo armato talebano ha colpito un hotel di lusso di Kabul, uccidendo almeno 22 persone.

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