“Il futuro sono gli Stati Uniti d’Europa e noi chiediamo agli altri partiti da che parte stanno. In Italia abbiamo i no euro, i boh euro e i sì euro”. Il sabato di campagna elettorale per il segretario Pd Matteo Renzi è iniziato al Palazzo del Ghiaccio di Milano, dove ha radunato i delegati dem a Bruxelles. Dal palco, dove si è presentato a fianco degli eurodeputati, ha attaccato quindi centrodestra e Movimento 5 stelle: “La coalizione di centrodestra è guidata non dal Ppe, ma dalle forze estremiste e populiste di Salvini e Meloni. Amici del PPe, vi stanno prendendo in giro: il centrodestra in Italia non è guidato dai moderati. Basta guardare come si sono divisi i collegi uninominali. Ogni voto dato al fronte della destra è un voto che allontana l’Italia dall’Europa. Non c’è fake news più grande di quella che dice che c’è una coalizione di moderati di centrodestra in Italia che si candida a guidare il Paese”.

Renzi ha poi parlato delle prossime elezioni e, nonostante i sondaggi che danno il Pd intorno al 20 per cento e sotto di circa 8 punti rispetto a Grillo e ai suoi, ha detto che i dem possono aspirare a essere primo partito. “Il primo partito siamo noi o è il Movimento 5 Stelle”, ha detto. “Il 4 marzo considerando che i 2/3 dei seggi saranno assegnati con il proporzionale la sfida è tra Pd e 5 Stelle”. Per il segretario dem, la scelta elettorale del prossimo 4 marzo ha la stessa importanza di quella del 1948 quando si decise la collocazione italiana nella politica internazionale. “Il 4 marzo sarà cruciale nel processo di riforma europeo” chiedendo ai moderati se vogliono dare con il loro “voto la golden share al pupillo di Marine Le Pen in Europa, Salvini”. Renzi ha citato “uno dei pensatori più importanti del panorama europeo” ovvero Sergio Fabbrini che ha ammonito sul fatto che le prossimi elezioni saranno cruciali come appunto quelle del ’48. “Fabbrini ha scritto che la posta in gioco delle elezioni del 4 marzo è davvero la più importante. Noi siamo abituati a dirlo sempre – ha aggiunto – lui lo dice questa volta”. Allora l’esito del voto “permise all’Italia di restare nel fronte occidentale” ha aggiunto il segretario Pd. Secondo Fabbrini, ha sottolineato Renzi, queste elezioni decideranno “se l’Italia continuerà ad essere elemento chiave dello sviluppo europeo o se invece sceglierà una strada diversa” collegata a Salvini e Grillo e ai loro alleati europei come Farage e Le Pen.

Video di Angela Gennaro

Intanto, poco dopo la chiusura della convention con il discorso di Renzi, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha scelto di annunciare la sua candidatura a Roma con un post su Facebook. “Ho deciso di candidarmi nel Collegio uninominale di Roma 1 alla Camera dei Deputati, accettando la proposta del mio partito”, ha scritto. “Spero di contribuire al risultato del Pd e della coalizione con le liste Più Europa, Civica Popolare e Insieme. Mi candido al centro di Roma in una delle aree più belle e amate del mondo”. Gentiloni ha anche detto che la sua “sarà naturalmente una campagna elettorale particolare”: “Sarò impegnato per far vincere il mio partito, come sempre hanno fatto i Presidenti del Consiglio. Ma lo farò senza sottrarre nulla agli impegni di governo che restano fondamentali anche in queste settimane e che è mio dovere assolvere. Conto sulla comprensione degli elettori per il fatto che non mi sarà possibile essere presente ovunque e in tutte le occasioni”. Il Collegio Roma 1, ha concluso il premier, “non è considerato un collegio “sicuro”. Di sicuro però è la parte della città in cui abito da una vita e dove (momentaneamente) lavoro. Rappresentarla in Parlamento sarebbe una responsabilità e un onore”.

 

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