Per l’opposizione in consiglio regionale e anche per il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Toscana è “il simbolo dell’illimitata spregiudicatezza del metodo renziano” e quella chiamata diretta “merita l’intervento di Raffaele Cantone“. Per lui, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che finora non aveva risposto a chiamate e messaggi del Fatto Quotidiano, “tutte le regole sono stata rispettate, una ad una fino in fondo”. L’assunzione da parte della Città Metropolitana di Firenze di Celeste Oranges – 28enne figlia di Acheropita Celeste Oranges, procuratrice della Corte dei Conti della Toscana che nel 2014 formulò la richiesta di archiviazione nei confronti di Matteo Renzi riguardo alle accuse di danno erariale – fa discutere all’interno di Palazzo Vecchio.

“Non è la prima volta che il Comune opera assunzioni a chiamata quantomeno dubbie – sottolineano Giovanni Donzelli e Francesco Torselli, rispettivamente capogruppo in consiglio comunale e in Regione di Fdi – ricordiamo che Nardella, tra l’altro, appena arrivato a Palazzo Vecchio nominò l’ex capo della Procura di Firenze Giuseppe Quattrocchi a consulente della giunta”. Pur non entrando nel merito delle capacità dei personaggi coinvolti o sulla imparzialità delle loro condotte, scrivono, “è incredibile con quale leggerezza si continui ad ignorare qualsiasi condotta di opportunità nelle scelte di amministrazione pubblica”. E Torselli annuncia contestualmente che presenterà un’interrogazione sul caso.

L’assunzione “è il simbolo dell’illimitata spregiudicatezza del metodo renziano. La figlia del capo della Procura della Corte dei Conti della Toscana, secondo quanto ricostruito, sarebbe stata esclusa poche settimane prima della sua assunzione da un concorso pubblico del Comune di Firenze – concludono – Chiediamo l’intervento all’Autorità anticorruzione e di Raffaele Cantone perché valuti quanto accaduto e intervenga secondo i termini di legge”.

L’attacco dell’opposizione spinge Nardella a rispondere per la prima volta. Negli scorsi giorni, Il Fatto Quotidiano ha più volte cercato il sindaco renziano. Ma non ha mai ottenuto risposta. Adesso Nardella parla di “attacco vergognoso” e di una “campagna elettorale che alcuni vogliono trasformare in una denigrazione delle persone”. Quindi assicura di aver “rispettato tutte le regole, una ad una fino in fondo”.

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