Alexander Boettcher – che con la ex compagna Martina Levato ha commesso a Milano le aggressioni all’acido sfigurando le vittime – è stato “ideatore” e “compartecipe”, e non semplice “spalla”, dell’agguato a Pietro Barbini, anche se il lancio materiale del liquido corrosivo lo ha compiuto la Levato. Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni depositate oggi del verdetto che lo scorso 21 dicembre ha confermato la condanna a 14 anni di reclusione per Boettcher in relazione all’agguato a Barbini.

“È un dato oggettivo che Boettcher dopo l’aggressione con l’acido inseguì Barbini con un martello per portare a termine l’azione delittuosa e impedire che potesse riconoscerli”, aveva detto il Procuratore Generale della Cassazione nella sua requisitoria. Il pg aveva anche definito corretta l’individuazione del movente della “purificazione” della Levato e aveva ricordato che a carico di questi vi sia il sequestro in casa sua di sostanza corrosive. Oltre alle dichiarazioni di Andrea Magnani, a sua volta condannato in appello a 9 anni come ‘basista‘ della coppia dell’acido.

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