Circa 136mila tonnellate di petrolio ultraleggero riversati nel Mar della Cina. È affondata la petroliera iraniana che era entrata in collisione con un mercantile il 6 gennaio scorso, provocando una successiva esplosione a bordo. Lo riferisce la Bbc citando media cinesi. Si teme ora il disastro ambientale, anche se le autorità di Pechino cercano di minimizzare riferendo che “non c’è una grossa chiazza” in mare. Poco fa l’Iran ha invece annunciato che non ci sono più speranze per i 29 marinai dispersi, mentre tre corpi erano già stati recuperati nei giorni scorsi.

La petroliera Sanchi si era scontrata col mercantile CF Crystal di Hong Kong. I quantitativi che aveva a bordo sono allarmanti:la Exxon Valdez aveva un carico di 1,26 milioni di barili di greggio quando nel 1989 ne riversò 260.000 in Alaska, causando uno dei più gravi disastri ambientali mai registrati. Il tipo di petrolio, il condensato, è molto diverso dal greggio nero che si vede spesso nelle fuoriuscite di petrolio. Si trova sotto forma di gas all’interno di serbatoi ad alta pressione e si liquefa una volta estratto. È altamente tossico e notevolmente più esplosivo rispetto al normale greggio. John Driscoll del JTD Energy Services ha detto alla Bbc: “Il condensato è più probabile che si disperda o si mischi con l’acqua. Oltretutto può essere incolore e inodore e quindi molto più difficile da individuare, raccogliere e pulire”.

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