Il suo record resiste da 58 anni: 33 gol in 33 partite in un campionato di calcio di serie A a 18 squadre. E lui se ne è andato senza che nessuno sia ancora riuscito a batterlo quel primato. Il mondo del calcio perde Antonio Valentin Angelillo, il celebre “angelo dalla faccia sporca“, storico attaccante dell’Inter, è morto all’età di 80 anni. Nato a Buenos Aires il 19 marzo 1937, arrivò dal Boca Juniors in Italia nella stagione 1957/58. Nella prima stagione in nerazzurro segnò 16 reti, ma l’anno successivo entrò nella storia dell’Inter e del calcio italiano. Segnò 33 reti, primato assoluto per i campionati a 18 squadre e per molti anni anche per quelli a 20 formazioni. Poi nel 2016 Gonzalo Higuain segnò 36 gol (in 35 partite) con il Napoli.

Angelillo restò in nerazzurro per quattro stagioni, collezionando 127 presenze e 77 reti. In Italia vestì anche le maglie di Roma, Milan, Lecco e Genoa. Con i giallorossi conquistò la Coppa Italia 1964, con i rossoneri vinse lo scudetto 1967-68.  Argentino di nascita, con undici presenze nella nazionale albiceleste, riuscì ad essere naturalizzato come italiano grazie alle origini lucane: con la nazionale azzurra giocò solo due partite con un gol. Chiusa la carriera da calciatore nel 1971, comincio ad allenare in provincia, dal Palermo al Brescia al Pescara, fino alla nazionale del Marocco. Poi tornò all’Inter come osservatore. “Tutta FC Internazionale esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Antonio Valentin Angelillo. Alla famiglia vanno il pensiero e l’affetto di tutto il Club e dei tifosi nerazzurri”, è il comunicato di cordoglio diffuso dall’Inter.

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