Non solo al liceo Tasso di Roma il professore di storia e filososia, indagato per molestie, infastidiva le studentesse con messaggi e proposte. E nello storico e prestigioso istituto forse sapevano già che tra il corpo docente quel 50enne arrivato da poco si comportava fuori da qualsiasi regola. È quello che racconta al Corriere della Sera la studentessa maggiorenne che ha presentato la denuncia. “Le alunne coinvolte sono almeno una decina – rivela -. Mi mostrava i loro messaggi: già prima del Tasso, in altre scuole, aveva avuto storie, incontri e non solo parole. Il mio migliore amico ha stampato tutti gli sms che mi aveva inviato e li ha portati al preside. Lo sapevano anche gli insegnanti: era già stato richiamato anche prima della mia denuncia, gli altri prof lo controllavano”.

Le indagini allo stato hanno accertato almeno tre vittime, ma sembra che il numero delle ragazze finite nel mirino del professore. Anche se è stata lei il bergaglio di un vero e proprio fuoco di fila di messaggi: in totale 2600 messaggi via Whatsapp: in cui parlava di “sesso, orgasmi e viagra”. E quelli erano i suoi i modi. Chiamava le ragazze alla cattedra e le faceva sedere vicine a lui.. Lo scambio di cellulari era avvenuto per motivi scolastici: la scusa per condividere un libro per esempio. Il rifiuto è stato pagato carissimo:  “Io ho sempre avuto la media del 9 e invece non andava più bene niente. Diceva “quanto sei peggiorata”. Ho sostenuto un’interrogazione su Kant lunga due ore mentre lui continuava a farmi perdere il filo. E fuori dalla classe fissava me e il mio ragazzo in modo inquietante. A quel punto l’ho detto al mio migliore amico e il caso è scoppiato: abbiamo mostrato i messaggi al preside e il 12 ottobre ho presentato denuncia”.

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