Ghedini, il senatore molto ricercato
Il “latitante” del Senato è Niccolò Ghedini, l’avvocato del capo, che nonostante l’impegno è stato più presente di Angelucci: 99,28 per cento di assenze, con 138 su 19100. Dietro di lui il grande burattinaio della legislatura, che ha fatto e disfatto cuscinetti d’emergenza per la maggioranza traballante: Denis Verdini è mancato nel 91,27 per cento delle votazioni. Dietro di lui l’ex ministro Giulio Tremonti (82,6 per cento di assenze). A seguire Riccardo Conti – co-imputato del leader di Ala – e l’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi (67 per cento) e poi Anna Cinzia Bonfrisco, Maria Rosaria Rossi, Sandro Bondi, Francesco Nitto Palma e Renato Schifani, praticamente la crema della classe dirigente del centrodestra degli ultimi 15 anni.

Nota a margine: al quarto posto, ufficialmente, c’è Pietro Grasso, con il 72 per cento di assenze, ma nel sistema OpenPolis non viene conteggiata nessuna missione, circostanza non credibile per il presidente del Senato.

Le missioni “salvano” invece dalle accuse i senatori a vita, in particolare l’archistar Renzo Piano (che si è visto in Aula nello 0,04 per cento dei casi, ma era in missione nel 96 per cento dei casi), l’ex capo del governo Mario Monti (presente al 6 per cento delle votazioni, ma in missione nell’83 per cento dei casi) e il premio Nobel Carlo Rubbia (presenze all’8,5, missioni all’83,7).

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