La notizia lanciata pochi giorni fa sulla prima pagina del New York Times, “Real U.F.O.s? Pentagon unit tried to know”, rilanciata da tutti media mondiali televisivi e della carta stampata, sembra aver colto di sorpresa, quanti pensavano che la questione Ufo per le forze armate Usa, fosse finita nel 1970 con la chiusura del Project blue book. Invece adesso si viene a conoscenza dell’esistenza di un progetto, “Advanced aerospace threat identification program” (Aatip), iniziato nel 2007, gestito da un funzionario dell’intelligence militare del Pentagono, Luis Elizondo e finanziato su richiesta del Senatore democratico del Nevada Harry Reid, che all’epoca era il leader della maggioranza del Senato.

Costato 22 milioni di dollari all’anno, che rispetto ai 600 miliardi di dollari di budget annuali del dipartimento della Difesa sono quasi nulla, il progetto è stato anche realizzato con fondi neri cioè occulti al bilancio ufficiale federale, noti come Black project, una somma comunque irrisoria rispetto al potenziale che avrebbe necessitato la Bigelow aerospace coinvolta nella faccenda e con Bigelow protagonista e appassionato di Ufo.

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La notizia è che questa volta il Pentagono non smentisce nulla. Anzi, vengono presentate fotografie e ben tre filmati ripresi dagli caccia super Hornet F18 della Portaerei Nimitz, levatisi in volo per identificare e intercettare gli oggetti volanti sconosciuti, dove si vedono le sagome degli oggetti inquadrati dai piloti e così rilevare dati utili, come altitudine velocità etc… Questa volta siamo di fronte non alle solite bufale presentate sui video di YouTube, ma di registrazioni audio video autentiche, dove si sentono i dialoghi dei piloti esclamare stupefatti le loro esternazioni riguardo lo spettacolo osservato.

Che lo scenario stesse cambiano lo si era intuito da quando quasi in concomitanza con la news Ufo, Oumuamua il famoso “intruso” cioè l’asteroide, aveva acceso in alcuni scienziati, il sospetto che ci trovassimo di fronte a una sonda interstellare mandata in esplorazione del nostro sistema solare. Le fonti erano autorevoli e la forma dell’oggetto giustificavano tale ipotesi che ha coinvolto direttamente James Benford, presidente del Dipartimento di Scienze delle Microonde di Lafayette, California, poi a breve il collega David W. Hogg, astrofisico presso il Centro per la Cosmologia e la Fisica delle particelle dell’Università di New York, e Jason Wright, professore associato di Astronomia e Astrofisica alla Pennsylvania State University, e infine il team di Breakthrough initiatives, capitanate dal fisico e milionario filantropo russo Milner e da Stephen Hawking, sempre più convinto della minaccia e dell’arrivo sulla Terra di civiltà ostili.

Per ora, sembra si tratti di un normale asteroide proveniente da un altro sistema solare. Eppure facendo un salto temporale, tra il 29 aprile e il 3 maggio 2013 a Washington, una commissione di 6 membri del senato americano, invitò 40 esperti mondiali a relazionare con dichiarazioni giurate e filmate (oggi su web) presso la sala stampa del Congresso, su documenti e testimonianze dirette sul fenomeno Ufo. In rappresentanza dell’Italia fu invitato Roberto Pinotti l’attuale segretario del Centro Ufologico Nazionale (Cun).

Il risultato fu un rapporto dove si prendeva atto della realtà fisica del fenomeno Ufo, che era intelligente, presentava tecnologica sconosciuta evidentemente non terrestre. Anche in quella occasione la stampa Usa e qualche quotidiano europeo ripresero la notizia con clamore. Poi più nulla. Adesso invece, vedremo cosa succederà con questa notizia, visto pure i preoccupanti ed intricati scenari internazionali che complicano e distolgono dall’attenzione uno degli eventi e quesiti che l’umanità sembra attendere dai suoi albori: chi siamo, da dove veniamo e siamo soli nell’universo.

Pensare che l’avvio del primo progetto ufficiale di studi sugli Ufo prese le mosse da un documento riservato dell’Esercito americano della Air material command datato 23 settembre 1947 che diede origine poi al Project sign, dove nelle conclusioni si evinceva che se le dichiarazioni dei piloti e dei vari testimoni erano reali, gli ci trovavamo di fronte ad una realtà intelligente, la cui tecnologia sconosciuta e così avanzata non poteva appartenere a nessuna nazione della Terra, come affermerà poi nel 1952, il presidente degli Stati Uniti Truman, dopo il sorvolo di una formazione UFO sopra la Casa Bianca rendendo vano i tentavi di intercettazione.

Le conclusioni dell’Amc erano stupefacenti ed inquietanti, le stesse fatte ben cinque anni prima, nel 1947. Quindi il Project sign fu chiuso. Furono poi sviluppati altri progetti, fino al Project blue book e alla Commissione condon, che dichiarò, che gli Ufo non erano una minaccia. Ora, ed è forse la novità, siamo di fronte a un cambio di strategia nella comunicazione sul fenomeno Ufo, essendo proprio il Pentagono a rilanciare la questione. In Italia i media, le agenzie di stampa e tv hanno subito coinvolto il Cun come interlocutore. Intanto rimarremo in attesa di altre notizie, magari di fonte russa e vedere cosa succederà. Quali saranno i futuri scenari?

Presidente del Centro ufologico nazionale – www.cwntroufologiconazionale

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