Lo schiaffo di un tradimento sembra meno doloroso se ad accompagnarlo ci sono le canzoni dei Police. E ancora di più se Synchronicity, Every Little Thing She Does Is Magic e So Lonely fanno da collante alle scene di una commedia che parla di corna. La penna sagace è quella di Sir Tom Stoppard, balzato agli onori della critica mondiale nel 1967 con il celebre Rosencrantz e Guildenstern sono morti.

Sir Stoppard è un commediografo che mastica tanto Shakespeare quanto la musica moderna. Una sua pièce del 2006 s’intitola Rock’n’Roll. Ma a Henry, il protagonista di The Real Thing (“La cosa vera”), il cui adattamento è andato per la prima volta in scena nei giorni scorsi – quasi sotto traccia – presso il Teatro Studio Frigia 5 di Milano, con l’aggiunta di Heartbreak nel titolo in omaggio a Tom Petty, piace soprattutto il Pop e la sua canzone preferita è De Do Do Do De Da Da Da. Solo che non vuole ammetterlo, essendo un intellettuale che scrive commedie come Stoppard. In una delle prime scene, Henry cerca “8 dischi da portare sull’Isola deserta”, andando a pescare titoli e generi che lo facciano sembrare il raffinato musicofilo che in realtà non è. Per un breve periodo, come talvolta accade nella vita reale, si divide tra due donne. Una è la moglie Charlotte, con la quale ha avuto una figlia, l’altra è la sua amante Annie, moglie di un amico che recita nelle sue commedie. La passione prende il sopravvento però nel momento in cui Henry e Annie si sposano tra loro, qualcosa inizia a sfumare e l’argomento che accende il conflitto tra i due (un copione) è solo una scusa.

In quella che può sembrare una commedia brillante (che ha debuttato con la regia di Carolina Migli Bateson), in realtà c’è una grande amarezza di fondo. L’amore ha la data di scadenza e ce lo hanno raccontato i bravi attori Nando Rabaglia (Henry) ed Eleonora Bagarotti (Annie), che durante le amorose schermaglie sembravano due moderni Spencer Tracy e Katharine Hepburn, circondati da Maria Paola Biasotti, nel ruolo della prima moglie Charlotte, che poi fuggirà con Max (Giovanni Rosa), ex marito cornuto di Annie, Max. In fondo al palcoscenico, seduta a osservare il complicato mondo degli adulti, Liliana Palumbo, figlia teenager di Henry e Charlotte.

The Real Thing è una storia di tradimento in salsa rock, per la quale Stoppard da sempre concede libera scelta del leitmotiv, tanto che in edizioni passate invece dei Police sono stati utilizzati i Monkeys, le Ronettes e persino i Pink Floyd.

The Real Thing verrà messa in scena nuovamente a Piacenza, presso il Teatro Gioia, il prossimo 11 gennaio 2018, e altre date si aggiungeranno in corso d’opera.

Articolo Precedente

Cortázar, Skujiņš e Akutagawa: viaggi fuori dalle mappe letterarie

next
Articolo Successivo

Ostia è un museo a cielo aperto. La sua bellezza può sconfiggere il male

next