Un festival dedicato all’impegno nella diffusione dei valori di responsabilità e cittadinanza attiva contro la mafia. È la cinque giorni di Musica contro le mafie, che si tiene a Cosenza fino al 16 dicembre. Non solo concerti di musica impegnata, ma anche spettacoli che fanno riflettere, incontri per conoscere storie e ricordare persone, tutte occasioni per veicolare messaggi profondi contro l’apatia e la rassegnazione: sono questi gli elementi chiave dell’ottava edizione. Un evento organizzato dall’associazione Musica contro le mafie, nata in seno a Libera di don Ciotti, con l’intento di unire sotto la bandiera della legalità le voci di tanti artisti italiani.

Venerdì e sabato sul palco del Teatro Morelli è in programma la finale del Premio nazionale di Musica contro le mafie, condotta da Gaetano Pecoraro de Le Iene. Il Premio speciale sarà consegnato a Dario Brunori – in arte Brunori Sas – per Canzone contro la paura. Premiati anche il rapper Rocco Hunt con ’Nu Juorno Buono e Paolo Benvegnù con Il sentimento delle cose, per della loro capacità di diffondere buone idee e buone prassi attraverso la musica.

Il cartellone della cinque giorni prevede anche showcase musicali, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche per le scuole, oltre ai numerosi incontri tematici che offrono spunti di riflessione e dibattito agli studenti, tra i quali ricordiamo quello con i giornalisti Sandro Ruotolo e Michele Albanese sul giornalismo d’inchiesta e investigativo e quello con don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, sulle parole chiave del cambiamento consapevole, individuale e collettivo. Negli appuntamenti musicali della manifestazione ci sono ospiti che nella loro carriera hanno coniugato la creatività artistica all’impegno sociale: il cantautore Maldestro, il rapper Lucariello, l’artista Maurizio Capone (Bungt Bangt) e anche Molla e Mujura, i vincitori della scorsa edizione del Premio nazionale.

 

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