Cercando le parole “sesso e droga” su Google compaiono 7.330.000 risultati. In effetti il binomio c’è tutto. Nel bene e nel male.

Partiamo dal bene: secondo uno studio della School of Medicine della Stanford University, pubblicato sulla rivista Journal of Sexual Medicine, chi fa uso regolare di cannabis ha una vita sessuale più intensa, in media un 20% di rapporti in più (buttali via…). In pratica, le donne che fumano spinelli tutti i giorni hanno 7,1 rapporti sessuali al mese, contro i sei delle non fumatrici. Più o meno, stesso trend per gli uomini.

Arriviamo al male: secondo l’Istat, nel report sull’economia non osservata (sommerso economico e attività illegali), il valore di traffico di droga e prostituzione è intorno all’1% del Pil del nostro Paese, circa 19 miliardi di euro, non proprio bruscolini.

Ora, mentre la strada per legalizzare il sesso a pagamento mi appare lunga e tortuosa, un passo avanti è stato fatto per l’uso della cannabis leggera – con un livello di THC allo 0,2%. Dall’approvazione della legge che l’ha legalizzata, un anno a questa parte, c’è stato un fiorire di Store di Canapa nelle più fantasiose creazioni: farine, tisane, birre artigianali. Non solo. “Sono vendutissimi i nostri dolci a base di canapa – mi dice Gianluigi Tivisonne, proprietario di Hemp Act, uno store a Roma – muffin, crumble e vari tipi di cioccolate”. I prodotti più venduti, però, manco a dirlo, sono le bustine. Ufficialmente sono oggetti da collezione ma mi dite chi resiste alla tentazione di incrementare del 20% la propria attività sessuale?

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