Guardare Dentro Caravaggio non è cosa che capiti tutti i giorni. Ma è possibile al Palazzo Reale di Milano fino al 28 gennaio. Nelle sale dell’edificio di Piazza del Duomo sono infatti esposti venti capolavori del grande artista milanese corredati dai risultati di una inedita indagine diagnostica, promossa dal ministero dei Beni Culturali e presentata per la prima volta al pubblico.

Grazie a otto anni di studi, nella mostra “Dentro Caravaggio” il visitatore può così non solo ammirare i quadri esposti, ma può anche scoprirne i più reconditi segreti tecnici. Dalle radiografie “sono emerse alcune costanti nelle modalità esecutive di Caravaggio, ma sono venuti anche alla luce elementi esecutivi inaspettati e finora del tutto sconosciuti: dagli strati di pittura sono affiorate una serie di immagini nascoste – sottolinea la curatrice della mostra Rossella Vodret – Inoltre è stato sfatato il mito che Caravaggio non abbia mai disegnato, dacché sono apparsi tratti di disegno sulla preparazione chiara utilizzata nelle opere giovanili”.

Momento centrale nell’evoluzione della sua arte è nel 1600 quando Caravaggio viene chiamato a dipingere la Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi: primo incarico pubblico e su tele di grandi dimensioni. Gli viene dato un solo anno di tempo per completare l’opera e un compenso all’epoca straordinario: 400 scudi. Questa commessa rappresenta una svolta fondamentale per la carriera e la vita dell’artista. Nell’esposizione questo passaggio è chiaramente visibile perché in mostra ci sono opere antecedenti la commessa Contarelli come il Ragazzo morso da un ramarro (1597) , il Riposo durante la Fuga in Egitto (1597), Buona Ventura (1597), San Francesco in estasi (1598). Ma anche le tele successiva come Giuditta che taglia la testa a Oloferne (1602), il Sacrificio di Isacco (1603), San Giovanni Battista (1604), San Girolamo penitente (1605-1606). E poi ancora i dipinti realizzati dopo la fuga da Roma come Salomé con la testa del Battista (1607 o 1610), la Flagellazione di Cristo (1607) o il Martirio di Sant’Orsola.

La mostra, promossa dal Comune di Milano, da Palazzo Reale e da MondoMostre Skira, è dunque un viaggio non comune nell’incredibile lavoro dell’artista. Un progetto che ha richiesto quattro anni di lavoro alla squadra guidata dalla Vodret, affiancata anche da un prestigioso comitato tecnico internazionale. Per questa ragione, curatori e organizzatori della mostra hanno voluto ampi orari di apertura al pubblico: è possibile visitare l’esposizione tutti i giorni della settimana a partire dalle 9.30 (prezzo biglietto intero 13 euro, gratis bimbi sotto i 6 anni e biglietti famiglia con adulti a 11 euro e ragazzi a 6 euro). Con l’unica eccezione del lunedì quando l’esposizione accoglie i visitatori a partire dalle 14,30 fino alle 22,30. Inoltre è previsto orario prolungato dal giovedì al sabato (fino alle 22,30), mentre martedì, mercoledì e domenica la chiusura è alle 20. Sono previste aperture straordinarie per la vigilia di Natale (9,30-14,30). C’è infine la possibilità di organizzare visite scolastiche e anche attività propedeutiche per studenti e famiglie previa prenotazione (02-88448046).

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