Che anche Rignano sull’Arno non fosse più da tempo la culla del renzismo, il segretario del Pd e famiglia (il padre Tiziano e la madre Laura vivono qui ancora oggi) lo avevano capito da tempo. Eppure, difficilmente si sarebbero immaginati un epilogo simile: la giunta e il sindaco del piccolo comune di 8mila abitanti diventato centro nel mondo negli ultimi anni con l’ascesa politica di Matteo Renzi e soprattutto con lo scandalo Consip che ha coinvolto anche il padre Tiziano, hanno aderito a Liberi e Uguali, il movimento politico che domenica scorsa ha incoronato come leader il presidente del Senato Pietro Grasso. Secondo l’Huffington Post, che ha anticipato la notizia, dietro l’operazione c’è Elisa Simoni, cugina di Renzi e deputata toscana di Mdp.

Uno degli indizi di questa svolta anti-renziana si era già avuta lunedì scorso quando il sindaco di Rignano, Daniele Lorenzini, aveva accolto così l’incoronazione di Grasso: “Ho una grande stima per la storia professionale e umana che ha maturato nei decenni più difficili della Repubblica – scriveva su facebook da Cuba dove si trova in vacanza – Il caso ha voluto che io stesso abbia condiviso, probabilmente con le stesse sofferenze personali, alcune delle sue ultime scelte politiche”. Poi la conclusione emblematica: “Un impegno civico da parte sua in cui riconosco lo stesso impegno civico che è alla base del mio impegno per la nostra comunità”.

L’adesione della giunta di Rignano al movimento di Grasso coincide con la nascita del Comitato “Liberi e Uguali Valdarno”, area che comprende anche Figline, Incisa e Reggello. “Siamo semplici cittadini, amministratori locali, appassionati di politica che erano rimasti senza una casa e che non vogliono rimanere a guardare la disfatta dei valori della sinistra progressista in Italia” si legge nel comunicato del comitato che conta già circa 100 adesioni. A muovere i fili di tutto la deputata Simoni, unica nel Pd a sostenere la rielezione di Lorenzini a Rignano. Chi ci ha parlato nelle ultime ore la descrive come “contenta” e “soddisfatta” per l’operazione e per la nascita del comitato sul territorio.

Daniele Lorenzini è stato rieletto per il secondo mandato lo scorso giugno presentandosi con la lista civica “Insieme con Rignano” contro la candidata ufficiale del Pd Eva Uccella sostenuta tra gli altri da Tiziano Renzi, ex segretario comunale del partito. Il primo cittadino aveva deciso di uscire dal Partito Democratico a marzo, ufficialmente per motivi politici legati alla linea del Pd tenuta durante la scissione ma effettivamente dopo lo scandalo Consip, l’inchiesta della Procura di Napoli su un appalto da 2,7 miliardi di euro che ha coinvolto anche Renzi senior tutt’oggi indagato a Roma per concorso in traffico di influenze. La rottura definitiva del sindaco con Renzi senior si era consumata dopo la testimonianza di Lorenzini con i pm Palazzi di Roma e Woodcock di Napoli del 3 marzo scorso. Come scritto dal Fatto Quotidiano, in quell’occasione il primo cittadino di Rignano aveva raccontato un episodio sul padre dell’ex presidente del Consiglio: “A inizio ottobre Tiziano mi disse che aveva saputo di essere coinvolto in un’indagine di Napoli che riguardava un ‘soggetto di Napoli’, che lui aveva incontrato una sola volta, facendomi intendere a gesti che aveva probabilmente il telefono sotto controllo; nella circostanza Renzi mi disse che lui non c’entrava, ma che temeva qualora fosse uscita la notizia, poterci essere un pregiudizio per l’esito del futuro referendum istituzionale; Tiziano mi precisò anche che temeva di essere arrestato nell’ambito di tale indagine”.

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