di Carblogger

L’ultima generazione del Volkswagen Maggiolino disegnato da Walter de Silva non va granché sui mercati, tanto che qualche tempo fa si vociferò pure di una fine carriera. Una esagerazione, avrebbe detto Mark Twain. Perché ora si parla che il prossimo Beetle potrebbe avere una versione tutta elettrica e trazione posteriore come l’originale del 1936, ha detto il capo di Volkswagen Herbert Diess agli inglesi di Autocar. Se si pensa che in vita Twain è stato amico di Nikola Tesla, gli indizi per un Beetle elettrico cominciano a essere tanti.

Il Maggiolino elettrico – a trazione posteriore, puristi di tutto il mondo unitevi! – verrebbe affiancato al nuovo Microbus a batteria, in vendita entro il 2022, che a sua volta sarà l’erede del celebre pulmino – il Bulli – derivato proprio dal primo Der Käfer. Altra circolarità della storia di cui è bene tenere sempre conto. Sebbene, va detto, il nuovo lussuoso e costoso Microbus avrà certamente altri clienti.

Maggiolino e Bulli sono state le prime due macchine volute a tutti i costi da Adolf Hitler e poi adottate nel mondo e soprattutto in America dagli hippies. Prima, a cavallo degli anni 50 e 60, quando l’agenzia pubblicitaria Ddb di New York guidata da Bill Bernbach – che poi fece la fortuna del Beetle negli Stati Uniti con claim geniali – firmò il contratto con Volkswagen per lanciare il Maggiolino, si narra che uno dei dirigenti della Ddb avesse esclamato: “Dobbiamo vendere un’auto nazista in una città di ebrei”.

Oggi il Maggiolino e il Microbus elettrici non piaceranno a quelli che si presentano come gli eredi di Hitler in Germania, a quel partito Alternative Für Deutschland che nega l’emergenza climatica, toglierebbe gli incentivi alle rinnovabili e punterebbe solo sull’energia nucleare. Meglio così.

Ma che aspetto potrebbe avere un Maggiolino elettrico a trazione posteriore? Quando arrivò il primo in America, cui Volkswagen farebbe bene a ispirarsi, le barzellette si sprecarono. Una sola. Un somaro dice a un Maggiolino: “Ciao, chi sei? “. “Sono un’auto. E tu?”. “Beh  – rispose il somaro – allora io sono un cavallo”.

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