“Leopolda? Sarà un vivaio, come sempre. Molti non sanno che uno dei primi a parlare alla Leopolda fu Tomaso Montanari, che poi è stato uno dei protagonisti della battaglia contro di noi per il No al referendum del 4 dicembre“. Sono le parole del leader del Pd, Matteo Renzi, ospite di Otto e Mezzo, su La7. E sull’obiettivo del 40% puntualizza: “Mai mettere limiti alla provvidenza. Proprio perché il mio non è un partito personale, c’è Piero Fassino che sta facendo uno sforzo generoso per tenere in campo più persone possibile. Forza Italia? Non è mai stato sotto il 15% come oggi. Berlusconi è capace di federare? Veramente oggi Salvini ha detto che o cambiano i trattati europei oppure esce dall’Europa” – continua – “La prima domanda è: ma dove va? Davvero vogliamo fare una campagna elettorale sulla base delle scelte lepeniste italiane come quelle di Salvini? Se gli italiani vogliono votare Berlusconi, forse dimentichi di come abbia lasciato l’Italia, noi rispetteremo il loro giudizio. Anzi, io mi auguro e spero che Berlusconi possa essere candidato, così potremo confrontarci in un bel collegio. Scelga lui: Firenze o Milano”. Circa il presunto accordo segreto tra lui e il Cavaliere, Renzi ironizza: “Salvini ha chiesto a Berlusconi di firmare dal notaio un accordo anti-inciucio? Vedo che hanno una bella alleanza di cui si fidano parecchio. E poi parlano di noi. Io vorrei che Berlusconi firmasse la candidatura contro di me. E mi piacerebbe che di fronte a Di Maio ci fosse un giovane scienziato del Sud, magari con una laurea e un master, che spiegasse perché sono importanti i vaccini“. E aggiunge: “Io penso che il Pd sia un partito di sinistra moderna alla Barack Obama. Chi avrei votato a Ostia? Non conosco la vicenda, non ho seguito i candidati. Capisco la vostra grande attenzione per una frazione del Comune di Roma. Questo giochino di continuare a schiacciare il tasto del bipolarismo tra destra e Grillo non funziona”
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