Il provino a casa del regista che si masturba tenendo fermi i polsi dell’attrice che cerca di divincolarsi. Laura era stata ripresa dall’agente perché troppo diffidente, perché non voleva stare da sola con quell’uomo. Aveva ragione. Le storie raccolte da ilfattoquotidiano.it sul mondo dello spettacolo, le testimonianze arrivate alla casella tiraccontolamia@ilfattoquotidiano.ti, raccontano dinamiche che negli ultimi giorni, da dopo che il caso Weinstein è stato sollevato sui media, abbiamo imparato a conoscere a memoria. Sotto accusa, ancora una volta il mondo del cinema. Laura ne ha vissute tante di esperienze così (e noi pubblichiamo integralmente la sua lettera): l’agente che la bacia con la forza e poi la costringe a masturbarlo, o il regista che le mette le mani in mezzo alle gambe perché vuole sentire il suo odore. Anche Arianna lo spiega: se ne è andata dall’Italia dopo che il produttore l’ha accolta nello studio facendole vedere il suo pene eccitato. Anche qui, come in tanti altri ambienti di lavoro, la prima reazione è quella del sentirsi “uno schifo”, come se l’errore fosse il suo. Dice che oltre confine non le è mai più successo, ma forse è stata solo fortunata.

Mi faceva vedere il suo pene eccitato e mi offriva lavoro in cambio di sesso – Arianna fa l’attrice, ora all’estero. Ecco perché: “Negli anni ’90, all’inizio della mia carriera avevo 19 anni dopo aver partecipato in una serie televisiva incontrai nel suo ufficio di produzione il produttore della serie. Che mi propose di lavorare in altri film da lui prodotti in cambio di  prestazioni sessuali, non accettai ma lui continuo con insistenza a propormi lavoro tramite il mio a agente per potermi incontrare in ufficio. E farmi vedere il suo pene eccitato. Un vero schifo. Non ho potuto continuare il mio lavoro con questi continui ricatti. Lasciai la mia carriera per diversi anni, per poi riprenderla diversi anni dopo. Ma purtroppo ancora una volta un regista famosissimo ad un provino mi infilo la mano tra le mie cosce dentro le mutande. Mi imbarazzò a tal punto che rimasi pietrificata, senza parole. Non capivo più cosa dovevo fare. Poi lui smise e io me ne andai frustrata. Mi sentivo uno schifo e una nullità. Ora lavoro a Parigi e non mi è più capitato.

Rifiutai il provino a casa, l’agente mi disse che così sembravo diffidente. Poi il regista si è masturbato davanti ai miei occhi- Laura racconta, anche se vuole l’anonimato perché “il solo pensiero mi dà ancora vergogna”. La sua storia è la cronaca di una carriera sul grande schermo, con dinamiche che ricordano tante di quelle denunciate in questi giorni. Ci sono le promesse, poi la richiesta di una prestazione sessuale e al rifiuto la perdita di ogni possibilità di andare avanti. “Avevo 18 anni quando ho iniziato a studiare teatro e 21 quando feci il provino per un film molto noto. Il regista dopo il primo incontro iniziò a farmi avance chiamandomi spesso, anche a casa, chiedendo di vederci, con la scusa di darmi dei consigli e ruoli nei suoi film. Quando lo incontrai, ci provò e ricevette un bel 2 di picche, cambiò immediatamente atteggiamento trattandomi con freddezza per poi sparire, insieme alle finte promesse. Questo era niente in confronto ai maiali incontrati successivamente. Ai miei 23 ho deciso di trasferirmi a Roma (ancora piena di passione e ambizione) per iniziare la carriera d’attrice. Mi sono iscritta ad un’altra scuola di recitazione. Il ‘maestro’ così lo chiamavano, era un maschilista misogino e umiliava noi ragazze carine con urli e mani nel culo appena poteva. Poco prima che terminassi il secondo anno di scuola mi contattò un giovane agente (conosciuto tramite un amico regista col quale avevo girato un corto), che mi accompagnò ad un appuntamento con questo pseudo regista. Già dal primo appuntamento mi propose una parte da protagonista nel suo nuovo film (che si sarebbe dovuto girare a breve) e però mi fissò un appuntamento per il provino a casa sua. A quel punto inizialmente rifiutai, pensando che a casa non era proprio professionale (fiutando già qualcosa). Ma il mio agente del tempo mi disse che in questo modo avevo espresso una diffidenza nei suoi confronti e che lui non l’aveva presa bene. Mi consigliò di fare il provino a casa sua; a quel punto accettai. Il giorno dell’incontro, arrivai in questa villa fuori Roma e mi accolse con un bicchiere di whisky in mano, il sigaro dall’altra, facendomi aspettare in giardino (con un pitbull che mi ringhiava); ho aspettato immobile fino a che non mi ha fatta entrare dentro casa. A quel punto mi si è avvinghiato addosso con la scusa di abbracciarmi perché gli facevo tenerezza (tra l’altro puzzava di ascella sudata, oltre che di sigaro). Prima di parlarmi del film voleva fare qualche scatto, mi sono fatta fotografare (vestita) ma voleva di più. Mi chiedeva pose porche, fino a quando mi fa mettere ‘a pecorina’. Appena che mi sono resa conto della situazione, mi sono rifiutata di fare altre foto. A quel punto mi si è avvinghiato di nuovo addosso (già eccitato) strusciandosi contro. Più cercavo di respingerlo, più mi si appiccicava con la forza. Mi ha presa di peso e portata sul suo divano, mi ha messo in braccio a lui continuando a strusciarsi, mentre io continuavo ad oppormi. Con la forza mi tratteneva dicendo che più mi sottraevo più si eccitava. Con uno scatto sono riuscita ad alzarmi e andare verso la porta. Mi ha raggiunta prendendomi per un polso e bloccandomi: si è tirato giù i pantaloni e si è masturbato. Continuando a bloccarmi il polso, è venuto per terra. L’ho guardato con sdegno e mi ha detto: “Se provi a dirlo nessuno ti crede, è la tua parola contro la mia”. Ci ha tenuto che questa cosa non uscisse, lì per lì gli ho dato il contentino per far sì che lui mi facesse uscire di casa, poi quando l’ho raccontato ad amici mi hanno detto che nel mondo del cinema se sputtani qualcuno sei finito, ti fanno terra bruciata, non lavori più. Quindi, a malincuore, ambiziosa com’ero ho taciuto. Ma qualcosa è cambiato per sempre e non solo.

L’agente la trascina in bagno e con la forza si fa masturbare – “Tra le varie avance di registi che appena capivano che non c’era possibilità, da che mi volevano coinvolgere nei loro film, a che si rimangiavano la parola immediatamente escludendomi per sempre. Altre due vere e proprie molestie le ho ricevute (1) da quello che è stato il mio agente: è stato tremendo. Mi chiamava ogni giorno per invitarmi da lui in ufficio (per parlare della mia carriera, dei progetti a cui mi voleva far partecipare, “cose grosse” diceva..). Era solo una trappola per adescarmi. Mi dava appuntamento alle 12,30 quando l’altra segretaria (e agente) andava a pranzo, per rimanere soli. Mi teneva nel suo studio leggendomi le sue poesie, facendo il romantico, ascoltando canzoni. Cercava di perdere tempo, mi diceva che se avessi fatto quel che diceva mi avrebbe fatto diventare un’attrice di successo. L’ultima volta, però, sempre nel suo studio, ha chiuso la porta. Poi ha messo su una musica di un suo amico cantante e mi si è appiccicato con forza cercando di obbligarmi a ballare con lui. Io lo spostavo e più cercavo di allontanarlo più usava la forza fino a spingermi contro il muro e avvinghiarsi (anche prendendomi la testa con forza per baciarmi). Ero schifata e quasi paralizzata questa volta scioccata perché da una parte era un anziano che mi faceva tenerezza, si era posto come una figura protettiva, quasi paterna all’inizio.. poi improvvisamente era diventato un maiale.. il mio agente, che mi prometteva il successo, la carriera.. il mio sogno di una vita. Un sogno che ora non esiste più, anzi, mi sono voluta proprio estraniare da questo mondo, dopo che ne sono uscita a pezzetti. Non è finita…ho fatto per uscire dalla stanza e mi ha trascinata in bagno, si è slacciato i pantaloni e mi ha preso la mano per fargli una sega. Io confusa continuavo a ripetergli no cercando di dissuaderlo con le buone per non inimicarmelo (altrimenti, pensavo, non mi avrebbe più fatto lavorare e sarei rimasta disoccupata). Era questo il ricatto morale che ci stava dietro, quello che mi ha frenato dal reagire d’istinto .. ero molto giovane, sola in un’altra città e fragile.. anche indebolita dalle precedenti esperienze .. Per questo è riuscito ad approfittarsene. Quando è arrivata la ragazza che lavorava lì ero sconvolta, lei mi ha chiesto cosa avessi, ma cercavo di far finta di niente, di cancellare l’episodio successo. Sono tornata a casa completamente vuota e annullata. Ho avuto, in seguito a questo un periodo di depressione, dove appena mi svegliavo la mattina non smettevo di piangere. Mi ero spenta dentro”.

Mi mette le mani nelle mutande: “Volevo sentire il tuo odore” – Poi l’ultima delle esperienze di Laura, quella con uno squalo. “L’altro porco l’ho conosciuto tramite un amico comune che mi ha presentata a lui dicendogli ‘lei è una mia amica, mi raccomando, trattala bene’. E meno male. Questo mi ha chiamata invitandomi nel suo studio perché aveva appena finito di scrivere una sceneggiatura per la quale le protagoniste erano 2 donne (tra cui, per coincidenza, una si chiamava proprio come me e la vedeva proprio per me). Mi ha chiesto di portare due vestiti da sera, per provare le scene, e mi ha dato appuntamento in questo posto sperduto, per le 19. Arrivo e vedo che siamo soli: mi spiega un po’ di cosa parla la sceneggiatura (lui avrebbe fatto la parte del protagonista e avremmo fatto 2 scene: una in cui mi presentavo ed ero timida e insicura e l’altra dove mi presentavo e dovevo essere spudorata, intraprendente .. esuberante .. spregiudicata .. Feci la prima scena e andò tutto bene .. ‘sei molto brava’.. ‘ora la seconda è la tua occasione’, dice. ‘Questo è il ruolo della protagonista’. La feci e lui.. voleva sempre di più .. cioè voleva che gli andassi in braccio e che dal ruolo trapelasse che questa ci stava, che era disposta a tutto.. ok, finita la scena mi dice che vuole che ne proviamo un’altra, perch? ha bisogno di capire ..è la scena clou del film, la più importante .. Quindi, si trattava d’interpretare i 2 protagonisti, che rimangono chiusi dentro un museo (e quel magazzino mezzo buio con molte stanze fungeva da museo) e lui voleva veder come sentivo il personaggio, con la mia sensibilità .. iniziamo e.. ad un certo punto lui fa ‘..aveva paura .. perché le luci si erano tutte spente, erano rimasti chiusi dentro … iniziò a tremare come una foglia, disse nascondiamoci!’.. continuava a tremare tutto e …. si avvinghiò a lei perché lei era una donna forte  .. e si avvinghiò sempre più, preso dalla parte .. fino a che..  mi sbatté a terra, mi si buttò addosso mettendomi la lingua in bocca a forza .. io mi stacco con tutte le mie forze, cogliendo la scusa che ho sentito un rumore, (sempre nella parte….) dico, ‘aspetta, sento qualcosa, stanno arrivando’ A quel punto lui s’incazza, esplode dicendo ‘noooo non è così, il personaggio se lo mangnava questo … non è una provinciale .. tu sei una provinciale .. da dove vieni? ma guarda che tutte le attrici con le quali ho lavorato sono venute a letto con me .. la protagonista non si metterebbe mai questi problemi, non ti vedo adatta per questo ruolo ..’ A questo punto diventa offensivo e pieno di disprezzo, io smorzo i toni anche perché mi rendo conto che è tardi, sono fuori Roma e non ho i soldi del taxi (era molto più lontano di quanto pensassi) e mi dovevo pure fare accompagnare a casa.. Durante il viaggio in macchina cerco di fare finta di niente ancora scossa da quel che è successo .. avevo ancora il vestito che lui m’aveva fatto mettere per la scena del film, faccio per uscire dalla macchina e mi mette una mano in mezzo alle gambe dentro le mutande .. gli prendo la mano con forza e gli dico ‘che cazzo fai!’ .. e lui.. ‘volevo sentire il tuo odore’ .. esco dalla macchina con sdegno e gli sbatto la portiera .. torno a casa  .. Avrei voluto denunciarlo, ma ero sola e con la mia parola contro la sua .. lui uno squalo io un piccolo pesce a confronto.. non avendo prove ho dovuto demordere. Ma mai nella mia testa, i ricordi sono ancora vividi come fosse ieri”.

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