Il Pg della Cassazione Pasquale Ciccolo ha chiesto al Csm di fissare l’udienza per il processo disciplinare a carico dei pm napoletani Henry John Woodcock e Celeste Carrano. A entrambi viene contestato di aver ascoltato, nell’ambito dell’inchiesta Consip, come persona informata dei fatti l’ex consigliere di palazzo Chigi Filippo Vannoni, sebbene ci fossero già gli elementi per la sua iscrizione nel registro degli indagati. A carico di Woodcock anche alcune opinioni che gli sono state attribuite da Repubblica sull’inchiesta. Interpellato dall’Ansa il pm si è limitato a rispondere “no comment”.

Vannoni, indicato dall’ex amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni come uno di coloro che lo avevano avvertito dell’indagine in corso, era stato ascoltato il 21 dicembre scorso. Marroni aveva fatto anche altri nomi: il ministro Luca  Lotti, il comandante dei carabinieri Tullio Del Sette, il comandante dell’Arma in Toscana Emanuele Saltalamacchia; tutti indagati per rivelazione di segreto e favoreggiamento. Vannoni no, questa la tesi del pg, e questo avrebbe permesso l’interrogatorio, senza le garanzie di legge, da cui era venuta fuori la conferma delle accuse a Lotti, negate dal ministro e successivamente modificate dallo stesso Vannoni davanti ai pm di Roma.

L’altra contestazione riguarda un articolo pubblicato il 13 aprile scorso dal quotidiano La Repubblica nel quale si riportavano frasi virgolettate del magistrato riferite sempre alla vicenda Consip. Nell’articolo venivano riferite alcune frasi che il pm Woodcock avrebbe pronunciato parlando con i suoi colleghi ell’inchiesta Consip, e, in particolare, dei rapporti tra le procure di Napoli e Roma e dell’indagine avviata dai pm romani nei confronti dell’allora capitano del Noe Giampaolo Scafarto.

Articolo Precedente

Firenze, ordinanza del tribunale: stop all’uso commerciale del David di Michelangelo

next
Articolo Successivo

Whistleblowing, Padellaro: “Franzoso? L’unico a dire basta. In Italia manca ancora l’idea di denunciare corruzione”

next