La manovra finanziaria si intreccia con le manovre per l’alleanza di centrosinistra. Il bonus bebè tanto caro ad Ap rientra nella legge di Bilancio e verrà rifinanziato integralmente per il prossimo triennio, mentre il Governo e la maggioranza sarebbero al lavoro per provare ad ampliare la platea del superticket, un chiodo fisso di Campo Progressista. Che proprio in queste ore ha incontrato Piero Fassino e Maurizio Martina mettendo sul piatto i propri punti fermi in ottica elettorale: Ius Soli e biotestamento subito, più una grande discussione sul Jobs Act. Tutti temi di cui Matteo Renzi aveva parlato nel salotto di Porta a Porta neanche quarantott’ore fa durante un’ampia discussione su alleanze e punti di contatto con i potenziali compagni di viaggio verso le urne. Nel giro di pochi giorni tutti i tasselli sembrano andare al proprio posto.

Alternativa Popolare esulta per la vittoria ottenuta al termine di una “battaglia”, come l’ha chiamata Laura Bianconi, presidente dei senatori del gruppo. Ma l’esito – ad interpretare le parole di Renzi su Rai1– poteva dirsi già assicurato. Il segretario del Partito Democratico aveva detto che se Ap chiede il bonus bebé “io sono più d’accordo nel rimetterlo che non nel tenerlo fuori”. E infatti, è arrivato. Ora spunta l’ipotesi di un superticket allargato, che all’ex premier non piace ma – diceva sempre da Bruno Vespa – “per l’accordo sono pronto a farmi carico di alcune richieste degli altri”.

Passa anche attraverso la manovra la ricerca di una pax che porti a definire la coalizione per le prossime elezioni. Ecco quindi che mentre l’esecutivo e la maggioranza sono al lavoro per dare un segnale sul superticket, cercando di ampliare la platea degli esenti dal balzello regionale da 10 euro su diagnostica e visite specialistiche, Campo Progressista fa un passo oltre, proponendo altri due temi. Nell’incontro con Piero Fassino, incaricato di mediare con la sinistra, e con il vice-segretario Maurizio Martina, gli uomini di Pisapia mettono sul tavolo lo Ius Soli e il biotestamento. “La riunione di oggi è servita per mettere nero su bianco fatti politici e punti programmatici che Campo Progressista ritiene imprescindibili per proseguire il dialogo avviato con il Partito Democratico”, dice Ciccio Ferrara al termine dell’incontro. Per poter proseguire il confronto, spiega, “servono fatti politici concreti”. Ovvero l’immediata calendarizzazione del diritto di cittadinanza e della legge sul fine vita bloccata da mesi al Senato.

Per quanto riguarda il programma comune, i punti di contatto in vista delle urne, Ferrara aggiunge che “c’è una nota congiunta che contiene parole d’ordine e svolte importanti su tanti temi come il lavoro, l’ambiente, la scuola, la sanità, il welfare, l’immigrazione”. Così se da un lato Campo Progressista è pronta a scendere in piazza con la Cgil il prossimo 2 dicembre, dall’altra cerca un accordo per le “modifiche al Jobs Act per incrementare i contratti a tempo indeterminato”. Anche questo un tema affrontato da Renzi martedì sera: “La questione del Jobs Act la possiamo affrontare per il futuro – diceva – Se Mdp o Ap chiedono di fare un tavolo e discutere di come far sì che si possa aumentare il numero dei lavoratori e che possano essere il più possibile a tempo indeterminato, io ci sto”. Ci hanno pensato gli uomini di Pisapia.

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