“Stanotte non potendo dormire per la tosse ho pensato tutt’a un tratto che era meraviglioso veder sgorgare dalla mia scuola un virgulto vigoroso e diverso, con tutti i suoi segreti gelosi, con una infinità di ideali in comune con me e con un’infinità di segreti suoi che non spartisce con nessuno, nemmeno col fratello prete babbo che io sono per lui. Che era meraviglioso da vecchi prendere una legnata da un figliolo, perché è segno che quel figliolo è già un uomo e non ha più bisogno di balia, e qui è il fine ultimo di ogni scuola: tirar su dei figlioli più grandi di lei, così grandi che la possano deridere. Solo allora la vita di quella scuola o di quel maestro ha raggiunto un compimento e nel mondo c’è progresso”. Così don Lorenzo Milani, nel dicembre del 1963, scrisse a Michele Gesualdi, uno dei suoi allievi prediletti. Quel “virgulto vigoroso e diverso”, che non aveva timori di criticare il maestro, come si ricava da questa lettera, oggi è gravemente malato di Sla e dal suo inferno di dolore ha scritto parole sul testamento biologico in cui si riflette il coraggio civile di don Milani. Quasi un passaggio di testimone tra il maestro e l’allievo perché solo così, sottolineava il priore di Barbiana, “nel mondo c’è progresso”.

Nato a Bovino, in provincia di Foggia, il 21 dicembre del 1943, Michele Gesualdi con il fratello Francuccio è stato uno dei primi sei allievi di don Milani e i due fratelli vivevano in canonica con il priore. Dopo un’esperienza di lavoro e studio in Germania, Gesualdi si è dedicato al sindacato – il sindacalista era uno dei mestieri più apprezzati da don Milani – diventando anche segretario della Cisl di Firenze. Incarico da cui si dimise nel 1995 per candidarsi alla presidenza della Provincia di Firenze. Riconfermato per un secondo mandato nel 1999, Gesualdi ha lasciato poi il posto a Matteo Renzi, con il quale i rapporti politici non sono stati mai idilliaci.

Terminata l’esperienza di presidente della Provincia, Gesualdi ha continuato a fare politica nel Pd, dedicandosi però soprattutto alla Fondazione don Milani. Ha scritto diversi libri sul priore di Barbiana. L’ultimo, che sta riscuotendo molto successo, si intitola Don Lorenzo Milani. L’esilio di Barbiana (San Paolo edizioni, 2016).

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