Scontro agguerrito a Dimartedì (La7) tra il segretario del Pd, Matteo Renzi, e il giornalista di Repubblica, Massimo Giannini, sul crac di Mps. Giannini esordisce: “Io penso che non siate credibili quando fate i paladini dei risparmiatori, perché innanzitutto non abbiamo dormito solo noi giornalisti, come lei accusa, ma anche voi. Sulle banche lei poteva intervenire da presidente del Consiglio. E non l’ha fatto. Riguardo al Mps, nel gennaio del 2016 da Bruno Vespa lei ha detto: ‘E’ un ottimo affare, comprate e investite in Mps’”. “Non è così, Giannini, non segua le fake news”, insorge Renzi. Il giornalista continua: “Nel luglio del 2016 ha ricevuto a Palazzo Chigi Jamie Dimon, il banchiere fondamentale di JP Morgan, al quale voleva affidare la ricapitalizzazione del Mps. A settembre poi ha cacciato i vertici del Mps e li ha sostituiti e ha rinviato la privatizzazione a dopo il referendum costituzionale. Risultato? Venti miliardi di euro di aiuti pubblici alle banche, di cui otto al Mps”. “Lei sta dicendo cose false” – ribatte Renzi – “Io non mi sono improvvisato paladino dei risparmiatori. Col nostro decreto legge del gennaio 2015 abbiamo tolto il potere nelle banche popolari al voto capitario. E’ una legge che aveva scritto Mario Draghi con Carlo Azeglio Ciampi. Nessuno l’aveva portata a casa, noi sì”. E aggiunge: “Abbiamo mandato a casa i manager e abbiamo salvato i risparmiatori”. “Ci sono 130mila risparmiatori che ancora aspettano i risarcimenti”, ricorda Giannini. “Dica ai suoi lettori” – controbatte il segretario del Pd – “che senza quel provvedimento ci sarebbero state le banche coi risparmiatori che sarebbero saltati in aria. Riguardo al Mps, noi abbiamo cercato di invogliare gli investitori internazionali. Uno c’era”. “Non c’era. I fatti lo hanno dimostrato”, puntualizza la firma di Repubblica. “C’era, ma si ritirò il 7 dicembre con lettera ufficiale protocollata” – replica Renzi – “Quindi, lei sta dicendo una bugia di fronte agli italiani. Mps è una banca in cui qualcuno si è mangiato dei soldi ed è bene che venga fuori il colpevole. Ed è anche una banca che ha troppi misteri, a cominciare dalla morte di quel pover’uomo che si chiamava David Rossi, di cui nessuno parla

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