“La Costituzione italiana e la cittadinanza europea devono diventare una materia di studio con tanto di voti e professori che la insegnino per almeno quattro ore al mese”. La proposta, che ha già ottenuto l’approvazione della commissione Istruzione di palazzo Madama, arriva dal senatore Francesco Molinari del gruppo Misto. La normativa vigente – ovvero il decreto Legge 137 del 2008 – non indica un monte ore specifico dedicato all’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, che di conseguenza non rappresenta una materia a se stante. Lo scopo del provvedimento è invece quello di inserire lo studio della nostra Carta e dei trattati dell’Ue nelle Indicazioni nazionali per il curricolo. “Oggi negli alberghi troviamo la Bibbia nel cassetto, noi avremo la Costituzione sui banchi di ogni classe”, sintetizza il senatore che è deciso a portare avanti questa battaglia e che si augura possa essere trasformata in legge prima della fine della legislatura.

Un tentativo in questa direzione già nei mesi scorsi era arrivato dal ministero che con il decreto legislativo 62 del 2017, attuativo della cosiddetta “Buona scuola”, ha stabilito che la valutazione del comportamento si deve riferire allo sviluppo delle competenze di cittadinanza. Inoltre ora nel primo ciclo sono oggetto di valutazione le attività svolte nell’ambito di “Cittadinanza e Costituzione” oltre ad essere considerate anche nel colloquio dell’esame di terza media e della maturità. “Ma non basta. La nostra Costituzione e i temi della cittadinanza europea, intesa come insegnamento e processo formativo con cui gli studenti acquisiscono la consapevolezza di diventare soggetti attivi e protagonisti della comunità europea, devono diventare materia di studio nelle scuole dell’obbligo a partire dalla secondaria di primo grado”, spiega Molinari.

La proposta che ha ottenuto il via libera in settima commissione è articolata in questo modo: l’insegnamento di questa nuova materia sarà articolato su un orario di almeno quattro ore mensili con tanto di votazione finale. A entrare in classe saranno docenti adeguatamente formati e saranno previsti momenti di ricerca e di sperimentazione extrascolastici. La formazione del personale avverrà grazie alle risorse del Fondo sociale europeo 2014-2020, mentre ulteriori oneri derivanti dalle ore didattiche aggiuntive saranno coperti mediante la riduzione del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione.

È lo stesso senatore a spiegare le motivazioni che lo hanno spinto a presentare questo disegno di legge: “Tutti parlano di Costituzione, tutti a dire che è la più bella del mondo ma pochi la conoscono, l’hanno letta e compresa. Abbiamo la necessità di creare un nuovo spirito di nazione e dobbiamo ripartire dalla scuola. Sono padre di due figlie e mi rendo conto della difficoltà del parlare loro di questi argomenti. Deve diventare una materia come lo è la matematica, l’italiano, la geografia. Non solo. Oggi ci sentiamo europei solo perché possiamo andare da uno Stato all’altro senza esibire il passaporto ma nessuno conosce i principi fondativi dell’Unione Europea: i ragazzi li devono studiare”. Molinari pensa ad una scuola media dove si affrontino soprattutto i temi legati alla Costituzione italiana e una secondaria di secondo grado dove abbia più spazio l’Europa. “E’ chiaro che in quest’ottica si debbano cambiare anche i nostri libri che dovranno avere più pagine dedicate a questi materia che entrerà a far parte della scuola”.

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