A Bologna andare in bici contromano o sotto i portici ora diventa rischioso anche per il portafogli. Il sindaco Pd Virginio Merola ha infatti lanciato una “campagna per il senso civico” per la città, che prevede tra le altre cose tolleranza zero per i ciclisti che non rispettano le norme del codice delle strada e per chi utilizza il mezzo sotto i tanti portici che caratterizzano le strade del centro. “Abbiamo bisogno che tutti si adeguino e collaborino, Bologna merita di essere una città civile”, ha spiegato Merola ai giornalisti.

Durante la giornata di lunedì 31 ottobre, proprio mentre Merola presentava il provvedimento, 12 vigili in borghese hanno iniziato il pattugliamento del centro storico e a fine giornata i verbali staccati dai vigili urbani nei confronti dei ciclisti indisciplinati erano 46: 22 per circolazione contromano, 20 per circolazione sotto il portico e 4 per transito con semaforo rosso. “La campagna per il risveglio civico comincia a dare i primi risultati” è stato il commento del Comune.

Immediate le polemiche dei ciclisti, che si sono schierati contro il provvedimento, sostenendo che mancano piste ciclabili e percorsi alternativi dedicati ai ciclisti. “Non esistono sufficienti strade che siano percorribili solo dai ciclisti, né infrastrutture adeguate che permettano la convivenza di bici e altri veicoli. Qualora non si voglia che i cittadini vadano in bici lasciamo allora che, tra macchine e motorini, si muoia di smog”, ha dichiarato Simona Larghetti, presidente dell’associazione “Salviamo i ciclisti-Bologna” intervistata nei giorni scorsi da il Resto del Carlino. “Riteniamo più che giusta la sanzione a chi non rispetta le norme della strada, ma condanniamo la mancanza di alternative”, ha concluso.

A esprimersi in modo critico è stato anche l’ex assessore alla Mobilità Andrea Colombo, tra i promotori della pedonalizzazione del centro storico di Bologna durante alcune domeniche del mese. “Tutti”, ha detto intervenendo in consiglio comunale, “devono rispettare le regole del Codice della Strada e vanno multati quando le violano, punto. Ma smettiamola di insinuare l’idea odiosa che gli incidenti sono colpa delle vittime: se aumentano morti e feriti tra pedoni e ciclisti, è perché crescono i comportamenti pericolosi di chi va in auto e moto”.

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