“Singolare e improprio il far pesare sul presidente Gentiloni la responsabilità della fiducia. Sottoposto a forti pressioni, ha dovuto aderire, e me ne rammarico”. Ad attaccare è l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano, nel corso del suo atteso intervento in Aula sul Rosatellum, la legge elettorale blindata con cinque voti di fiducia. Il senatore a vita ha spiegato di aver “apprezzato la scelta di fondare la nuova legge elettorale su un mix di proporzionale e maggioritario”. Ma ha precisato: “Si può far valere l’indubbia esigenza di una capacità di decisione rapida da parte del Parlamento fino a comprimerne drasticamente ruolo e diritti sia dell’istituzione sia dei singoli deputati e senatori?”. E ancora: “Il dilemma non è: fiducia o non fiducia. Ma quali forzature può implicare e produrre il ricorso a una fiducia che sancisca la totale inemendabilità di una proposta di legge estremamente impegnativa e delicata?”. 

Napolitano però ha spiegato che voterà comunque a favore della fiducia in Aula: “Mi pronuncio, con tutte le problematicità e le riserve che ho motivato, per la fiducia al governo Gentiloni, per salvaguardare il valore della stabilità, per consentire, anche in questo scorcio di legislatura, continuità dell’azione per le riforme”, ha spiegato. Non senza attirarsi qualche applauso sarcastico dai banchi dei 5 Stelle, tra i quali quelli della senatrice Lezzi.

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Legge Elettorale, Morra (M5S): “Napolitano parla di poca lucidità, ma voterà fiducia. Atteggiamento bipolare”

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