“L’allarme del comune è eccessivo”. Parola di Sergio Chiamparino, presidente della regione Piemonte, che ha commentato così le indicazioni fornite dal comune di Torino per combattere lo smog in città dopo che la concentrazione delle polveri sottili Pm10 ha raggiunto livelli oltre il doppio del limite consentito. “Capisco che si voglia dare un segnale di preoccupazione ai cittadini – ha detto l’ex sindaco del capoluogo piemontese – ma servono iniziative coordinate. La mia non vuole essere una critica, ma nel protocollo delle regioni padane questa misura non è prevista”. Sull’invito lanciato dall’amministrazione torinese a chiudere le finestre è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: “Non posso criticare le decisioni della sindaca ma tutto questo non segue il nostro protocollo – ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Sky Tg24 – Non ho le notizie che ha la Appendino, ma se ha preso certe decisioni vorrà dire che ha una base scientifica per sostenerle“.

Chiamparino e Galletti si riferiscono all’accordo preso assieme ad altre tre regioni della pianura padana (Lombardia, Liguria, Veneto) che prevede l’adozione di un ‘semaforo antismog‘ comune a tutte le aree interessate per individuare e gestire l’accumulo delle materie inquinanti nell’aria. Accordo che è stato ratificato oggi dalla giunta regionale. “Secondo i dati forniti dall’Arpa – continua Chiamparino – siamo in una situazione da semaforo rosso“. Ma come ribadisce il governatore, le misure non devono essere prese in maniera autonoma dai singoli comuni ma in “maniera coordinata”. Un commento è arrivato anche da Paola Gazzolo, assessore regionale alle politiche ambientali dell’Emilia Romagna: “Abbiamo fatto questo accordo per strutture misure identiche nell’intero bacino”.

Come funziona il nuovo protocollo La giunta Chiamparino si affida dunque al nuovo semaforo per arginare il problema dello smog. Le condizioni dell’aria saranno valutate a seconda del colore del nuovo semaforo: verde per nessun allerta, arancione (primo livello) e rosso (secondo livello). Nel caso in cui il semaforo indichi criticità di primo o secondo livello, la regione applicherà “misure temporanee di limitazione della circolazione delle vetture private e all’accensione degli impianti di riscaldamento”. Il livello arancione sarà attivato dopo quattro giorni consecutivi di superamento del livello consentito e prevederà il blocco delle auto private fino ai diesel Euro 4 dalle 8.30 alle 18.30 e dei veicoli commerciali almeno Euro 3 (8.30-12.30). Se i livelli consentiti supereranno il limite di 10 giorni consecutivi allora sarà attivato il semaforo rosso. In quel caso, le restrizioni comprenderanno saranno allargate anche ai veicoli pubblici Euro 4 nella fascia oraria compresa tra le 8.30 e le 12.30.

Le verifiche della qualità dell’aria saranno effettuate il lunedì e il giovedì, e il rientro alla situazione di normalità potrà avvenire solo nel caso in cui la concentrazione degli inquinanti scenda al di sotto del limite previsto per due giorni consecutivi. Le misure saranno applicate nei comuni dell’area metropolitana di Torino e nei centri con più di 20mila abitanti nei quali sarà superato almeno uno dei valori limite delle polveri sottili e del biossido di azoto “per almeno 3 anni anche non consecutivi nell’arco degli ultimi 5 anni”. “È il primo tassello verso un approccio condiviso alla risoluzione del problema dell’inquinamento atmosferico – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente della regione Piemonte Alberto Valmaggia – Solo con l’impegno di tutti possiamo raggiungere risultati concreti”.

La situazione a Torino – Nel capoluogo piemontese intanto la situazione non è migliorata e la speranza è che nel fine settimana il vento possa portare a un miglioramento delle condizioni atmosferiche. Il 18 ottobre l’assessorato all’ambiente aveva bloccato il traffico di tutte le auto private fino ai diesel Euro 4 compresi, mentre è di ieri la nota che invitava tutti i cittadini ad adottare precauzioni: evitare attività fisica e rimanere il più possibile in ambienti chiusi. “Le misure restrittive rispondono alla necessità di tutelare la salute di tutti – aveva dichiarato l’assessore all’ambiente Alberto Unia – Sappiamo che occorre sopportare qualche disagio ma invitiamo tutti a rispettare le raccomandazioni”.

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