Può essere cool una campagna di rottamazione con incentivi? Ah, saperlo. Mercedes ci prova, chiamandola Eco Bonus, mettendo sul tavolo una fiche da 2400 euro per chi si compra una vettura della stella con i nuovi motori diesel Euro 6, oppure ibrida o elettrica. Se si punta su una Smart (che dal 2020 sarà in vendita solo elettrica), il beneficio economico per l’acquirente si dimezza a 1.200 euro.

Per raccontare nei dettagli l’iniziativa – che durerà fino al 31 dicembre – la Mercedes ha fatto provare ai giornalisti una serie di auto motorizzate con i nuovi motori diesel OM654 e OM 656, che rappresentano la sostanza della promozione, essendo ibride e soprattutto elettriche ancora di supernicchia, nella gamma della Casa di Stoccarda.

Il test aveva un obiettivo: verificare quanto si possa effettivamente consumare carburante in quantità vicine a quelle indicate sul libretto e definite attraverso un test di omologazione effettuato al banco e, come ben si ricorderà, al centro delle gigantesche polemiche del cosiddetto dieselgate. Il percorso? Una novantina di km tra Milano Nord e la romantica location di Menaggio, gioiellino dell’Alto Lario.

Estremamente simbolico il punto di partenza: la concessionaria Venus di viale Fulvio Testi a Milano, l’ultima nata del gruppo, creato negli anni Sessanta dai cugini Giovanni e Bruno Villa, che inizialmente a Monza ma poi pure a Seregno, Pioltello e Cornate d’Adda fecero innamorare delle lussuose vetture tedesche gli emergenti industriali della Brianza.

Sono fortunato e pesco nell’urna il bigliettino che mi accoppia alla bella coupettona della Classe C, la 220d col pimpante turbodiesel di 2.143 cc e con 194 cavalli di potenza disponibili. Per non farmi influenzare, non ascolto troppo attentamente le istruzioni fornite dagli alacri addetti in divisa Mercedes e neppure mi informo sui consumi ufficiali forniti dalla casa o sulle precise regole del test, battezzato Eco Bonus Run. Ho memorizzato solo un paio di cosette: bisogna andare tranquilli, anche per non prendere multe, ma non troppo piano, altrimenti di fatto si bara e soprattutto si arriva a Menaggio che il ristorante sul lago di Como è già chiuso.

Uscendo da Milano per imboccare l’autostrada dei laghi, il traffico aiuta a rispettare i limiti. Anche quando si potrebbe viaggiare a 130, tengo il piede leggero leggero e passo da Lomazzo a cento all’ora mentre il cambio della 220 si assesta sul rapporto 7, in modalità automatica. A Como imbocco la sinuosa strada lungolago, supero la zona Clooney del Como Lake – la storica villa Oleandro del fascinoso George è a Laglio – e, tra una coda e l’altra, giungo a Menaggio. Se non avessi piantato un paio di accelerate in autostrada e di frenate pre-semaforo, probabilmente sarei arrivato sul podio. Mi piazzo invece quarto, facendo meglio dei dati ufficiali della Mercedes: per gli 89 km del percorso avrei dovuto consumare 4 litri di gasolio, ne ho spesi 3,9. Morale, se vuoi consumare poco ce la fai, anche con un’auto bassa e aggressiva nel look e nel carattere. Ecco, magari rischi di appisolarti, e anche di chiederti perché farsi una vettura della stessa marca che domina da quattro anni la Formula 1 e che è naturalmente considerata sportiva.

Queste tuttavia sono considerazioni soggettive. Nelle tabelle fornite dalla Mercedes, dando dentro un’auto matura per passare ai diesel di nuova generazione si risparmiano – in centomila km – dai 1.790 euro di una Classe A ai 6.350 di una muscolosa GLC. E si abbatte sensibilmente l’importo dell’anticipo richiesto, acquistando la macchina a rate. Nel caso della station E 220d da 58 mila euro, per esempio, ci vorrebbero – a listino – 15 mila euro di anticipo per poi pagare un canone mensile di 753 euro. Con l’operazione Eco Bonus, l’anticipo crolla a 3.860 euro e il canone viene limato a 563 euro. I nuovi criteri di omologazione e i futuri limiti di emissioni di CO2 incalzano, ibrido-elettrico-idrogeno sono destinati a restare a lungo una nicchia e il compito di ridurre consumi e inquinamento resterà per molto tempo sulle spalle dei motori termici.

Tornando alla mia modesta prova: il display, alla fine, mi segnalava un bonus di 25,4 km. Significa che la sobria guida mi aveva regalato 25,4 km di percorrenza aggiuntiva. Tanti? Pochi? Tornando a Milano, senza badare ai consumi e talvolta ai limiti per far sfogare un po’ il teutonico dieselone, mi chiedevo che penserebbe di questa apprezzabile politica “ecologica” di Mercedes un personaggio che, in un’altra perla lacustre, Bellagio, morì nel 1944: Filippo Tommaso Marinetti, il fondatore del movimento futurista che amava scorrazzare sulla sua Isotta Fraschini. Diceva il punto 5 del manifesto futurista: “Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita”. Forse si divertirebbe poco, oggi, al volante, il poeta nato ad Alessandria d’Egitto nel 1876, pazienza. Anche lui, adesso, probabilmente si scoccerebbe a spendere montagne di euro dal benzinaio e guiderebbe sul lungo lago con un filo di gas i silenziosi e risparmiosi turbodiesel dei giorni nostri.

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