Un giorno, forse resteranno le biblioteche che visiteranno come Cattedrali, mentre memorie, dischi rigidi e pen drive non avranno resistito alle mutazioni di sistema troppo rapidi per sopportare adeguamenti. Provate a guardare dentro un floppy disk cosa ci avevate messo, o la vostra intervista esclusiva immortalata in un master su cassetta formato beta. Vi resteranno solo le scritte sulle etichette, solo i titoli utili per catalogare, ma i contenuti non li rintraccerete più con facilità. Quella facilità che vi spinse a trasferire tutto sul quadrato di plastica e che oggi nessuno può aprire. Vita persa. Emozioni e immagini bloccate dentro supporti inutilizzabili, anni di lavoro memorabile imprigionati, perché quando vi siete decisi a trasferire i file, non era più possibile far nulla e i collezionisti di queste macchine, ormai antiche, sono rari e introvabili.

Per questo nasce iBlog-volume 2, edito dalla FaLvision. editrice, specializzata in braille. La motivazione alla base, forse sta proprio nella caratteristica di questa casa editrice gestita da giovani (Francesca e Luciano Pegorari, partigiani della cultura e pusher di poesia) che salva la scrittura in testi braille, svelandola anche a chi non vede. Allo stesso modo, ciò che nasce ed è scritto per la rete, va salvato nella scrittura e trova nel libro la sua cuccia calda votata alla durata. “Finchè c’è carta c’è vita”, potremmo dire. Al contrario ciò che è in rete non sopravvivrà se non lo conservi in carta. Anzi, sarà la carta che potrà ricomparire in rete anche a distanza.

Mi è capitato di rintracciare una notizia a me cara su un quotidiano di Singapore del 13 maggio 1961 attraverso un sito di ricerca, perché la testata ha passato su microfilm i suoi annuali cartacei. Con il secondo volume di iBlog, tutti i miei pezzi scritti negli ultimi anni, dal 2014 al 2017, saranno disponibili e pronti a deteriorarsi nel tempo. Ingialliranno le pagine, saranno aggredite dalla polvere nelle biblioteche, ma potranno essere lette e forse apprezzate al di fuori del tempo. Può essere che l’isola di plastica nell’oceano di cui si narra in iBlog sarà sparita, o forse una montagna di Goretex alta tremila metri sarà la nuova meta dei futuri sciatori.

Ma le biblioteche pubbliche o private esisteranno. Forse i libri si materializzeranno virtuali in verticale e potremo sfogliarli con il nostro cellulare, ma saranno comunque loro: i libri. In copertina iBlog-volume 2 ha l’immagine di un quadro nel quale si vedono strane forme che sorvolano una duna sul mare. E’ un quadro realizzato nel 93 da mio padre, partigiano decorato. Sembrano droni che sorvolano come custodi delle dune un paesaggio sul quale incombe una grossa luna, troppo vicina e inquietante, ma bella e colorita come le guance dei fanciulli o una mela matura. Nel 93 quelle figure non esistevano nella realtà, eppure l’arte aveva colto qualcosa.

Il libro iBlog, allo stesso modo cerca di cogliere qualcosa, ed affida ai “Custodi delle dune” il racconto di questi anni durante i quali si è messo a dura prova l’ambiente, l’etica, la politica e dove gli individui con le loro storie hanno emozionato, stupito e forse incuriosito i lettori del blog. Ancora in giro alcuni lettori cercano il “Pescatore di Cefalonia”, il “Domatore delle onde”, “l’Alfista che amava i libri”, “i cittadini 3D”, di cui si narra in iBlog-volume 2. Erano imprigionati nella rete e io li ho liberati mettendoli in un libro che forse qualcuno ordinerà in rete o leggerà in biblioteca. Gli editori della FaLvision., con enormi sacrifici hanno fatto ancora di più, li hanno tradotti per chi non vede e questa è la cosa che mi appassiona di più.

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