Milano e Roma in testa alla partecipazione, ma sono decine le città italiane dove questa mattina gli studenti sono scesi in piazza per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro, il programma introdotto con la Buona Scuola approvata dal governo Renzi nel luglio 2015 e ora entrata quasi a regime. Da quest’anno, infatti, tutti gli studenti degli ultimi 3 anni di scuola superiore sono coinvolti nei tirocini formativi in azienda. I ragazzi sono scesi nelle piazze di 70 città italiane ed era da qualche anno non si vedevano cortei così agguerriti e partecipati.

Nella capitale gli studenti hanno sfilato pacificamente dalla Piramide Cestia fino al ministero dell’Istruzione, bloccando viale Trastevere con un presidio durato circa un’ora. Nel capoluogo lombardo il corteo, composto secondo gli organizzatori da 5mila studenti, è partito da largo Cairoli e si è concluso in piazza Castello. Uno striscione per chiamare alla mobilitazione in occasione dello sciopero indetto per il 27 ottobre è stato appeso su un ponteggio dall’organizzazione studentesca Osa. Lungo il tragitto, piccoli gruppi di manifestanti hanno imbrattato alcuni luoghi ritenuti simbolici: la sede della Camera di Commercio in via Meravigli, il McDonald’s di piazza Sant’Eustorgio e una filiale della catena di abbigliamento Zara in via Torino. Circa venti giovani incappucciati hanno poi preso di mira la sede del Partito democratico, sezione Milano Centro, in corso Garibaldi: dopo aver infranto la vetrina hanno gettato all’interno vernice e fumogeni, e aperto un estintore. Scene simili si sono ripetute anche a Roma e a Palermo. Nel capoluogo siciliano, in particolare, le tensioni sono state causate da un blocco di studenti che ha dato vita a una manifestazione non autorizzata, proprio davanti a un McDonald’s.

Ai cortei ha preso parte anche il Blocco studentesco che ha definito “un successo i cortei studenteschi a Roma, Ascoli Piceno e Nardò (Lecce) e i blitz a Milano e Verona“. “Il Blocco – si legge in un comunicato – ha mobilitato migliaia di studenti in tutta Italia nella mattinata di oggi per protestare contro l’attuale linea politica del Ministro Fedeli, in perfetta continuità con i governi precedenti, volta ad affossare la già penosa condizione dell’istruzione italiana”.

Per i manifestanti e le associazioni studentesche critiche con il governo (molti gli slogan contro la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli) le attività dell’alternanza scuola-lavoro non costituiscono una qualificata esperienza di formazione per gli alunni. Un recente sondaggio condotto dal sito Scuola Zoo sembra dimostrare, in effetti, che qualcosa non funziona: quasi la metà dei ragazzi interpellati (48%) si è detta insoddisfatta della propria esperienza di stage. Gli studenti contestano soprattutto gli accordi stretti dal Miur con marchi internazionali come McDonald’s e Zara, che ridurrebbero il tirocinio a “sfruttamento” lavorativo non retribuito.

Il Miur difende l’alternanza scuola-lavoro che, sottolinea, ha permesso a diverse scuole di stringere relazioni con soggetti del territorio avviando progetti virtuosi con imprese, enti del terzo settore e privato sociale. Anche per questo la ministra Fedeli, in una nota diffusa in mattinata dal ministero dell’Istruzione, ha affermato che l’alternanza è “un’innovazione didattica importante, uno strumento che offre alle studentesse e agli studenti la possibilità di acquisire competenze trasversali e consente loro di orientarsi con più consapevolezza verso il loro futuro di studi e lavorativo”. Nel testo, la ministra annuncia che convocherà per il prossimo 16 dicembre gli Stati generali dell’alternanza scuola-lavoro.

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