Nessuna spallata, il sindaco di Livorno Filippo Nogarin resta in sella: com’era prevedibile la mozione di sfiducia contro il grillino presentata dalla quasi totalità delle opposizioni a seguito della tragica alluvione dello scorso 10 settembre è stata respinta. A far scattare le polemiche è stata però la decisione dei consiglieri del M5S di non presentarsi in aula: “Vergognatevi, è una mancanza di rispetto per i nove morti dell’alluvione” hanno attaccato le opposizioni. Marco Galigani, capogruppo M5S, è entrato in aula solo dopo un’ora ma per tutta la durata della seduta è restato in silenzio. Anche Nogarin non è mai intervenuto. “Totale fiducia al sindaco. Oggi abbiamo optato per il silenzio ai processi sommari” recita una nota diffusa dal gruppo consiliare M5S.


Video di Emilia Trevisani

La mozione di sfiducia era stata presentata lo scorso 20 settembre con i voti della quasi totalità delle opposizioni: solo Marco Bruciati della lista Buongiorno aveva deciso di non firmarla (“atto inutile, non farà altro che rafforzare la maggioranza“). Il consiglio comunale si è aperto subito con un colpo di scena: nessun consigliere della maggioranza presente in aula. Il numero legale per dare il via alla seduta (17) viene comunque garantito grazie al presidente del consiglio comunale Daniele Esposito e a Nogarin. “Il comportamento dei grillini – attacca Jari De Filicaia del Pd – è irrispettoso nei confronti delle istituzioni e dell città: è palese che al loro interno non tutti avrebbero votato la fiducia. Nogarin esce indebolito”. Dura anche la forzista Elisa Amato: “Il tragico evento dello scorso 10 settembre, gestito con approssimazione e superficialità, è solo la punta dell’iceberg: dilettanti allo sbaraglio”. Il capogruppo Pd Pietro Caruso ha puntato il dito contro lo “smantellamento della Protezione civile” mentre Marco Valiani (lista civica Livorno per tutti) – che per alcuni minuti è successivamente uscito dall’aula facendo venir meno il numero legale – ha accusato: “È una triste baracconata, ci sono stati 8 morti: la città non ha bisogno di questi giochini”. Stesso ritornello da parte della lista civica Livorno Libera: “Spregio ai familiari dei morti, chiedete scusa” hanno attaccato Giuseppe Grillotti e Alessandro Mazzacca. A parlare di “arroganza” è invece stato Marco Cannito (Cittadiversa). “Indecente e vergognoso” si sfoga Bruciati. “Vuoto politico” gli ha fatto eco Andrea Raspanti di Futuro.

Dopo gli interventi è arrivato il momento della votazione. “Se non sono necessario per mantenere il numero legale, chiedo di non partecipare al voto” ha detto Nogarin. La mozione alla fine è stata bocciata con soli 15 voti favorevoli (tra i quali anche Bruciati) e 2 astenuti (Galigani e il presidente del consiglio comunale, il grillino Daniele Esposito). Il gruppo consiliare M5S nella nota diramata a fine consiglio punta il dito contro le opposizioni: “A loro interessa trovare un responsabile o anche un capro espiatorio, la maggioranza al contrario vuole trovare soluzioni per mettere in sicurezza il territorio perché in futuro non si debba più piangere”.

Nogarin è intervenuto sulla questione solo via facebook, al termine della seduta: “Ora che la questione della mozione di sfiducia – legittimamente presentata dalle opposizioni e altrettanto legittimamente lasciata cadere nel vuoto dal consiglio comunale – è stata archiviata, questa amministrazione può andare avanti più forte di prima“. Per il sindaco sarebbe stato più opportuno dedicare il tempo speso per il consiglio comunale “alle difficoltà che stanno vivendo quotidianamente i nostri concittadini o per cercare di trovare una risposta alla fragilità del nostro territorio”. Secondo il grillino infatti le due sedute successive all’alluvione sono state utilizzate solo “per imbastire un processo sommario al sindaco“. Nogarin ha poi concluso: “La ricerca delle responsabilità la lascio agli organi competenti: la magistratura, per quanto riguarda eventualmente quelle penali e il segretario generale del Comune, che io stesso ho incaricato di condurre un’istruttoria interna per stabilire se tutte le procedure amministrative siano state seguite o meno, nel corso di quei terribili giorni”.

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