Via la tassa sui rifiuti per le coppie appena sposate. Tranne quelle gay, s’intende. Siamo a Pontida, roccaforte della Lega Nord nel Bergamasco, dove il sindaco Luigi Carozzi è tornato a discriminare. Solo poche settimane fa la giunta aveva istituito dei parcheggi riservati alle future mamme nell’anno della gravidanza, a patto che non fossero extracomunitarie o omosessuali, provvedimento su cui l’amministrazione aveva fatto dietrofront dopo le polemiche.

Ora Carozzi ha deciso di fare un regalo ai concittadini: tra le nuove categorie esentate dal pagamento della tassa sui rifiuti, la Tari, ci sono anche i residenti che contraggono un matrimonio civile, un matrimonio concordatario (cioè il matrimonio canonico a cui lo Stato riconosce effetti civili) o un matrimonio religioso di una delle altre confessioni riconosciute dallo Stato italiano. Un regalo, però, non per tutti: gli altri tipi di coppie ne rimangono esclusi. Non solo quelle formate da persone dello stesso sesso che hanno stipulato un’unione civile, ma anche le coppie di conviventi che, per scelta o necessità, hanno deciso di non sposarsi. Il sindaco Carozzi aveva già introdotto l’esenzione dalla Tari delle coppie appena sposate, ma come misura sperimentale. Ora è diventata strutturale.

Nella comunicazione inviata trionfalmente ai suoi concittadini – “Come promesso in campagna elettorale siamo riusciti a contenere le imposte locali e a lasciare nelle tasche dei pontidesi più di 100mila euro” – il sindaco Carozzi spiega che altre due categorie saranno esentate dal pagamento dell’imposta, oltre ai “matrimonializzati”: i piccoli imprenditori che aprono un nuovo negozio di vicinato e i residenti che, entro 2 anni dalla celebrazione del matrimonio, “iscrivano all’anagrafe del comune un loro figlio legittimo/a con l’atto di nascita”. In barba al fatto che la distinzione tra figli legittimi e illegittimi nel diritto italiano non esiste più da quattro anni. Ma Carozzi prosegue per la sua strada: oltre alla storia dei parcheggi rosa, l’anno scorso il sindaco del Carroccio ha messo un veto alle famiglie gay nel regolamento per le case popolari.

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