È online il video per il web interpretato da Bebo Storti per la campagna Stop Carbone del WWF Italia, dal titolo “Se dobbiamo farci del male, perché continuare?”Nel video, ironico e provocatorio, l’attore si rivolge alla telecamera parlando alla partner che ha deciso di lasciare, con un bilancio costi-benefici della relazione che non può che portare a una rottura. Un sofisticato e divertente gioco di doppi sensi dove solo alla fine si scopre l’identità del co-protagonista del video: un cumulo di carbone su una sedia.

La collaborazione tra l’attore e l’Associazione del Panda spazia dal video al palcoscenico. Infatti, dopo un debutto in anteprima locale per la popolazione di Savona, domenica 24 settembre alle ore 21, nell’ambito dell’iniziativa Green City del Comune di Milano, il WWF Italia ospita presso i giardini della sua sede milanese in Via Tommaso da Cazzaniga la prima nazionale dello spettacolo teatrale “Sotto questo sole, la centrale a carbone e le colpe di nessuno”, scritto, diretto e interpretato da Bebo Storti, in scena insieme alla Compagnia dei Cattivi Maestri di Savona.

Attraverso il linguaggio del teatro, passando dal riso alla commozione grazie alla versatilità degli interpreti, l’associazione del Panda ha scelto di portare all’attenzione del grande pubblico la vicenda della centrale a carbone di Vado Ligure e il delicato rapporto tra salute, ambiente e lavoro, per stimolare una riflessione sulla inalienabile esigenza di far convivere i diritti di cittadini con lo sviluppo economico del Paese e la tutela del territorio.

Per chi si trova a visitare la zona di Savona, infatti, è impossibile non notare le alte, slanciate ciminiere a strisce bianche e rosse della centrale termoelettrica a carbone di Vado Ligure: un impianto imponente, parte ormai consolidata e quasi inevitabile del paesaggio circostante. Sindacati, partiti, associazioni, comitati, amministrazioni pubbliche, aziende, magistratura: questa presenza ingombrante ha avuto un forte impatto sociale e sanitario. Una centrale che dava lavoro, ma sulla cui sostenibilità ambientale e sul cui impatto nei confronti della salute pubblica, sempre più forti si facevano i dubbi. Inquinamento, polveri sottili, malattie e persino morti.

Lo spettacolo rientra tra le attività di comunicazione e pressione istituzionale e culturale che, attraverso la campagna Stop Carbone, il WWF Italia sta portando avanti in una fase della vita del Paese in cui si stanno prendendo decisioni importanti. Il Governo nelle prossime settimane pubblicherà la Strategia energetica nazionale, attraverso la quale si deciderà la traiettoria energetica dell’Italia per almeno i prossimi 20 anni. Per la prima volta si sta prendendo in esame la possibilità di una chiusura delle centrali a carbone, ma nella proposta del Governo si delineano gli scenari senza operare una scelta chiara e, quindi, la data effettiva dello stop. Per il WWF Italia, la chiusura deve avvenire entro il 2025, in linea con altri Paesi europei, dicendo addio ad una fonte fossile causa in Italia di circa 8 morti a settimana e di una spesa sanitaria annua calcolata di 1,4 miliardi di euro.

“L’accelerazione del cambiamento climatico e le sue preoccupanti conseguenze ci devono spingere a mettere in atto politiche energetiche ambiziose con obiettivi chiari e con l’individuazione puntuale degli strumenti necessari a conseguirli. Con questo intento, nei giorni scorsi, il WWF Italia ha elaborato e presentato ai ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente le proprie osservazioni alla Strategia Energetica Nazionale 2017”. Dichiara la Responsabile Energia e Clima del WWF Italia che aggiunge: “Pur esprimendo apprezzamento per il fatto che la proposta del Governo assuma finalmente gli obiettivi climatici come uno dei cardini imprescindibili  del contesto in cui agire, abbiamo avanzato un insieme di proposte volte a indirizzare innanzitutto le politiche energetiche nazionali verso uno scenario energetico a carbonio zero. Il primo passo concreto è fare a meno del carbone, il combustibile che emette il più alto tasso di CO2 e di cui possiamo fare a meno da subito”.

È online anche la petizione MIGLIAIADIVITE (www.stopcarbone2025.org), promossa dal WWF Italia insieme a numerose realtà associative, tra cui Greenpeace e Legambiente, per chiedere la chiusura di tutte le centrali a carbone ancora presenti in Italia entro il 2025. Un evento a Roma chiuderà l’intenso mese di attivazione della campagna Stop Carbone. Con l’auspicio che la Strategia Energetica Nazionale sia davvero portatrice di una svolta verso un nuovo percorso energetico per il nostro Paese.

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