“A dicembre dovrebbe arrivare una direttiva europea che attendiamo tutti che tenderà ad uniformare, come abbiamo chiesto, i parametri Pfas nelle acque per tutti i Paesi europei”. È l’annuncio del ministro della Salute Beatrice Lorenzin dopo lo scontro con il governatore del Veneto Luca Zaia sulla vicenda delle sostanze inquinanti Pfas.  “Se c’è un problema magari alzi il telefono e parli con il tuo ministro, poi ognuno ha la sua cifra. La polemica non l’abbiamo compresa – aggiunge Lorenzin – avendo condiviso con la regione Veneto e le istituzioni sanitarie, scientifiche e ambientali tutti i singoli passaggi. Come abbiamo già detto noi abbiamo fissato con un decreto salute-ambiente degli standard precauzionali e il decreto prevede, oltre alle tabelle generali, che ogni singola regione possa adeguare o anche ridurre questi parametri in base alla peculiarità del suo territorio e alla peculiarità degli inquinanti. E questo è stato un percorso totalmente condiviso”.

Lunedì 25 è previsto un tavolo tecnico tra gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e i rappresentanti della regione Veneto nell’ambito degli incontri periodici che fanno parte del piano di sicurezza dell’acqua. “La riunione era già pianificata nell’ordine del giorno – afferma Luca Lucentini dell’Istituto Superiore di Sanità. – ed era anche in conto la revisione dei limiti di Pfas sulla base dei riscontri delle analisi“. “Noi già dal 2013 – sottolinea Luca Lucentini – abbiamo avvisato la Regione di non superare livelli prossimi allo zero contaminazione da noi stabiliti e abbiamo comunque provveduto sempre più ad abbassare i paletti”. “Abbiamo interrotto tempestivamente l’inquinamento, quindi siamo riusciti a prevenire la contaminazione dei prodotti agroalimentari – afferma Ranieri Guerra, direttore generale per la Prevenzione sanitaria del ministero della Salute – L’inquinamento è stato evitato – grazie all’inserimento dei meccanismi filtranti nelle acque, da noi richiesto fin dal 2013 e attuato dalla regione Veneto”.

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