Un’analisi economica indipendente di una Grande opera sarà presentata a Roma il 19 settembre. Il ministero dei Trasporti ha prodotto due documenti sugli investimenti: le Linee guida per valutarli, basate sull’analisi costi-benefici sociali, e un documento di pianificazione, “Connettere l’Italia”, con moltissimi investimenti previsti, di cui pochi rappresentati come “da valutare”, e molti, soprattutto ferroviari, considerati “strategici”, e quindi non soggetti a valutazione. Già questo è difficilmente accettabile (dovrebbe essere infatti il contrario), ma lo è ancor meno il fatto che nessun investimento ferroviario, così come quelli contenuti nell’onerosissimo piano di Fsi, sia stata finora supportato da alcuna analisi, neppure finanziaria (cioè costi-ricavi), ma nemmeno di traffico previsto.

Le valutazioni continuino dunque a non piacere, esattamente come nel periodo delle Grandi opere berlusconiane. I decisori politici sono restii a rendere conto delle loro decisioni di spesa, spesso dettate da ragioni di consenso a breve termine, soprattutto in periodi elettorali. Con Delrio sembrava diverso, ma così non è stato. Uno dei maggiori investimenti soggetto ad analisi nel documento “Connettere l’Italia” era la linea Alta velocità tra Brescia e Padova, affidato a suo tempo senza gara (?!), dal costo previsto di più di otto miliardi (il consuntivo forse sarà molto diverso, succede spesso).

L’intero, sconvolgente, costo è posto a carico dello Stato, cioè dei contribuenti, anche se questo fatto non è mai esplicitato. I cantieri stan partendo, anche in questo caso senza che alcuna valutazione sia conoscibile, neppure di fonte ministeriale (questo, pur essendo meglio che il valutatore sia indipendente, cioè privo di conflitti di interesse, neppure impliciti, come si usa nei paesi sviluppati). Forse non si volevano sorprese.

Un gruppo di studiosi, facenti capo alla costituenda associazione Bridges Research (questi sì gravati da un pesante conflitto di interesse: dire dei “Sì” migliorerebbe molto per loro le prospettive di avere incarichi pubblici e privati) ha deciso di fare di questo costosissimo progetto un’analisi indipendente. L’analisi ovviamente è di mediocre qualità: le risorse e i dati disponibili sono del tutto insufficienti. L’obiettivo dell’operazione, comunque onerosa per un privato, è quella di suscitare un dibattito pubblico (persino previsto dalla recente normativa dello stesso Ministero), e soprattutto dei dubbi politici e morali su come si spendono gli scarsi soldi pubblici, soprattutto rispetto a bisogni sociali incombenti.

La metodologia adottata, del tipo costi-benefici sociali, è sostanzialmente quella delle “Linee guida” del ministero, e comunque si basa sulla miglior prassi internazionale, se pur semplificata. Manca la pur indispensabile analisi finanziaria, per le ragioni già menzionate.

I risultati sembrano essere nettamente negativi, nonostante le assunzioni fatte in favore della fattibilità del progetto (per doverosa prudenza). Infine, occorre segnalare che non sono mai state considerate dai promotori del progetto alternative meno costose (per esempio con una realizzazione graduale, come già fatto per la linea Torino-Lione e per quella Venezia-Trieste). L’analisi sarà presentata il 19 settembre a Roma in Via dell’Umiltà, 83/c. alla sede della Stampa estera, alle ore 14:30.

Alla presentazione parteciperà il professor Yves Crozet dell’Università di Lione, che ha avuto un importante ruolo culturale nel promuovere un dibattito pubblico sulle grandi opere francesi, dibattito che ha portato all’attuale clamoroso “stop” della ministra dei Trasporti di quel Paese a questa logica di spesa pubblica basata più sull’”arbitrio del principe” che su qualche forma di rendicontazione ex-ante.

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