Sono 608 i parlamentari di prima nomina che il 15 settembre raggiungono il “fatidico traguardo” dei 4 anni, sei mesi e un giorno di legislatura per ottenere il vitalizio: in tutto 410 alla Camera e 191 al Senato. La riforma del sistema pensionistico di onorevoli deputati e senatori è infatti fermo al Senato dopo aver superato il voto alla Camera e proprio a palazzo Madama la “riforma Richetti” rischia di essere modificata e tornare a Montecitorio. Secondo la riforma del 2012 del governo Monti, infatti, per maturare il diritto alla pensione servono 4 anni, sei mesi e un giorno di legislatura. Con la riforma dei regolamenti delle Camere del 2012 il vitalizio è stato, di fatto, abolito per introdurre un assegno pensionistico che i parlamentari possono ricevere a 65 anni solo dopo 4 anni e 6 mesi di mandato.

La “pensione da parlamentare” è calcolata col metodo contributivo e pertanto legata a quanto l’onorevole ha versato durante gli anni del mandato. Differentemente il vitalizio veniva calcolato col metodo retributivo ed era molto più consistente: gli assegni dopo solo cinque anni di carica fruttavano infatti 3.108 euro lordi al mese una volta compiuti i 65 anni. Secondo le simulazioni fatte dalla Camera dei Deputati, un deputato eletto nel 2013, quando aveva 27 anni, quando cesserà il suo mandato nel 2018 senza essere riconfermato per il secondo, percepirà nel 2051 (a 65 anni) una pensione compresa tra i 900 e i 970 euro al mese. Per ottenere la pensione gli onorevoli versano un contributo pari all’8,8% dell’indennità lorda pari a 918,28 euro al mese. Un parlamentare che resta in carica per due legislature intere, potrebbe però chiedere la pensione già a 60 anni.

Ai parlamentari incontrati fuori il palazzo, tra alcuni imbarazzi, c’è chi come David Ermini del Partito democratico afferma: “Sento di averli meritati essendo tra i deputati più produttivi ed ho lavorato molto”. Tra chi non ‘festeggia’ c’è Guglielmo Vaccaro, ma solo perché essendo alla seconda legislatura “per me il vitalizio è già scattato cinque anni fa”. Il Deputato ex Pd, ex Idea (il movimento di Gaetano Quagliariello), oggi nel gruppo Misto nella componente di quel che resta della ex ‘Scelta Civica’ aggiunge: “Io penso che nel Palazzo ci sarà chi sta festeggiando. Auguri anche a Deputati e Senatori di prima nomina”.

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