In tutto l’Occidente è in corso un’aspra battaglia di civiltà che ha al suo centro la virulenta rinascita del razzismo e la necessità di contrastare in modo adeguato sia questo che il terrorismo fondamentalista che costituisce l’altra faccia della medaglia. Razzisti e fondamentalisti sono i due aspetti, tra loro contemporanei del fascismo attuale, si alimentano a vicenda e vanno sconfitti simultaneamente.

Per togliere terreno sotto i piedi al terrorismo fondamentalista occorre una politica differente nei confronti dei Paesi dell’Africa e del Medio Oriente, smettendola di alimentare le guerre con il traffico d’armi, come quello verso l’Arabia Saudita da parte di molte ditte italiane, e consentendo alle popolazioni locali di esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione. Come affermato giustamente da Abu Mazen, intervistato da Il Fatto Quotidiano, la nascita della Palestina significherebbe la fine dell’Isis, che trova il suo nutrimento ideologico nelle frustrazioni subite da molto tempo da parte dei popoli arabi.

Occorre inoltre una politica di accoglienza e integrazione nei confronti di profughi e immigrati. Da questo punto di vista il nostro Paese, per la sua collocazione geografica, potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nella costruzione di un nuovo ordine mondiale basato sulla giustizia, se solo le pessime classi dominanti italiana ed europea non fossero succubi delle ideologie e paure fomentate dall’estrema destra razzista.

La condotta dell’attuale governo Gentiloni è esemplare da questo punto di vista. Un’esperienza all’avanguardia su scala mondiale come quella condotta dal sindaco di Riace Domenico Lucano viene oggi soffocata, dopo 16 anni di duro lavoro e grandi indiscutibili successi, dalla follia burocratica del ministero degll’Interno dietro la quale si nasconde una precisa volontà politica. Parallelamente, l’infame campagna condotta contro le organizzazioni non governative dal ministro dell’Interno Marco Minniti  (Pd), dal vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S) e dal leader della Lega Nord Matteo Salvini vuole attuare la soluzione finale nei confronti di migranti e richiedenti asilo che vogliono attraversare il Mediterraneo, condannandoli all’annegamento o a un’esistenza da schiavi nei campi di sterminio controllati dalle milizie libiche. I rifugiati che si erano insediati in piazza Indipendenza a Roma vengono sgomberati dalla Polizia.

Si susseguono le dichiarazioni di esponenti del governo locale, spesso del Pd, che non hanno nulla da invidiare ai peggiori deliri di Salvini e di Casa Pound. L’indispensabile legge sulla concessione della cittadinanza a giovani che sono nati in Italia o vi hanno comunque trascorso la maggior parte della loro vita viene rinviata sine die cedendo ai ricatti della destra interna ed esterna al governo.

Si tratta di una battaglia di civiltà che ha al suo centro il riconoscimento della dignità umana. La frontiera tra “Uomini e NO”, per riprendere il titolo del libro di Elio Vittorini sulla Resistenza, passa oggi dalla questione dell’immigrazione. Gran parte delle forze politiche (dalla Lega, a Forza Italia, a settori non indifferenti di Cinquestelle e Pd) è schierata dalla parte dei NO, ma occorre sperare che la grande maggioranza del popolo italiano sia invece formata da uomini e da donne.

La Resistenza oggi è quella contro le politiche razziste, tollerate, imitate e appoggiate da parte dei governi, si chiamino essi Trump, Macron o Gentiloni. L’antifascismo di oggi è dalla parte dei migranti, contro il razzismo e il terrorismo fondamentalista, come dimostra la vigorosa reazione della cittadinanza di Barcellona ai tentativi di strumentalizzazione della strage da parte della destra. O saremo in grado di attuare di raccogliere questo esempio, in modo efficace questa Resistenza, ovvero Gentiloni & C., come a suo tempo Facta e Hindenburg, saranno i levatori del peggiore fascismo.

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