Ci sono le telecamere di videosorveglianza a supportare le indagini sull’aggressione nel pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dove una donna è finita in coma dopo essere stata colpita con un oggetto contundente mentre si trovava nella sala di osservazione in attesa delle dimissioni. Un mistero sul quale stanno lavorando gli agenti della squadra mobile del capoluogo jonico che hanno ricostruito attraverso le testimonianze dei pochi presenti nella struttura quanto accaduto la notte scorsa.

Adriana Dursi, di 74 anni, era giunta al pronto soccorso in tarda serata per un malore e dopo l’accettazione è stata destinata in uno dei reparti del SS. Annunziata per una consulenza. Terminata la consulenza la donna è tornata al pronto soccorso, dove i medici hanno stabilito di tenerla sotto osservazione per qualche tempo prima di dimetterla. La 74enne è stata affiancata per tutto il tempo dal figlio che durante la notte, mentre la donna riposava, si è allontanato per un breve lasso di tempo. Una volta tornato accanto al suo lettino, si è accorto di un rivolo di sangue sulla fronte e ha immediatamente allertato il personale: la donna è stata trasportata nel reparto di rianimazione dove i medici – che ne hanno dichiarato la “morte cerebrale” – hanno accertato che la ferita potrebbe essere compatibile con il colpo inferto da un corpo contundente.

Nell’ospedale a quel punto è partita la ricerca del responsabile: i sospetti si sono concentrati su un tarantino – 40enne, capelli lunghi e ricci – che era arrivato da qualche ora al pronto soccorso in stato di agitazione. Contro l’uomo, che è stato regolarmente registrato al suo arrivo nella struttura ospedaliera, al momento non c’è alcuna accusa formale, ma ad allungare ombre su di lui ci sarebbero il suo stato di agitazione e, soprattutto, il fatto che in concomitanza del fatto si sarebbe dileguato senza alcuna motivazione. Insomma pur avendo effettuato il “triage” – cioè l’assegnazione del codice (verde, giallo o rosso) che identifica il grado di rischio per la salute – l’uomo, stando a quanto è trapelato, sarebbe andato via senza aver concluso l’iter procedurale. La polizia lo ha interrogato a lungo.

I poliziotti, guidati dal vice questore aggiunto Carlo Pagano e coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Maria Graza Anastasia, ora sono sulle sue tracce per interrogarlo e ottenere la sua versione dei fatti per valutare le eventuali mosse successive. L’ipotesi investigativa privilegiata al momento è quella di un raptus improvviso, ma come detto dalle telecamere di video sorveglianza potrebbe arrivare tutta la verità anche se nel luogo in cui si trovava la donna non c’erano dispositivi  elettronici e quindi il lavoro degli inquirenti si dovrà basare sulle immagini catturate dalle altre telecamere sistemate nel piano terra dell’ospedale.

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