“Per me puoi uscire anche con il mostro di Firenze, ma permettimi di non affidare la cassa di un negozio a chi divide la sua vita con un africano“. Questa è la risposta che si è vista recapitare su Messenger una ragazza in cerca di lavoro su un gruppo Facebook. La sua “colpa” è di avere una relazione con un ragazzo nigeriano e di avere nel suo profilo una foto con lui. Cosa che non è piaciuta a Claudio, in cerca di una commessa per il suo negozio di musica a Torino, che le ha consigliato di “cambiare la foto e di non evidenziare il tuo rapporto“. “Non so se mi spiego”, la chiosa dell’uomo. Che come immagine di copertina del profilo Facebook ha una foto di Defend Europe, l’iniziativa di Generazione identitaria per bloccare i migranti nel Mediterraneo.

Chiara ha risposto con rabbia, insultandolo. “Non ci ho visto più – spiega al telefono con ilfattoquotidiano.it – non puoi discriminarmi per la relazione che ho”. Chiara vive vicino Chivasso, a meno di 30 chilometri da Torino, e ha “un disperato bisogno di lavorare”. È fidanzata con il 19enne della foto da più di un anno. Ha lasciato il liceo senza diplomarsi per problemi familiari. E proprio per aiutare la sua famiglia ha pubblicato su un gruppo di vendo-scambio nella provincia torinese un annuncio per cercare lavoro. “Accetto consigli sul curriculum da tutti – si sfoga la 18enne – ma mai avrei pensato di non avere un impiego come commessa perché ho un ragazzo di colore”.

La notte del 7 agosto Chiara scriveva: “Sono una ragazza di 18 anni con la licenza media e un urgente bisogno di lavoro!”. All’annuncio ha risposto Claudio: “Mandami il tuo c.v. in pvt, ho un negozio”. La ragazza era al settimo cielo, salvo poi ricevere un messaggio privato: “Scusa ma ho guardato bene il tuo profilo. Non credo che tu sia la persona che sto cercando”. Poi quel “piccolo consiglio” di cambiare la foto del profilo. Chiara non ci ha girato intorno: “Se lei è una persona razzista io non lo sono. Sono una normale 18enne con un fidanzato, quasi marito. Non le permetto di dire cosa posso mettere o non mettere nel mio profilo”.

Ma Claudio insiste e abbandona l’ambiguità chiarendo appunto di non voler “affidare la cassa” del suo negozio ad una ragazza che ha una relazione con una persona africana. Le risposte a caldo di Chiara sono piene di rabbia e indignazione. Claudio le ha pubblicate su altri gruppi di ricerca di lavoro, omettendo però il motivo che ha scatenato la reazione della 18enne: l’essere stata discriminata per il colore della pelle del suo ragazzo. “Attenzione alla dolce Chiara – scrive l’uomo nel gruppo pubblico – Le ho detto che non avevo interesse ad una sua collaborazione per via delle sue frequentazioni e mi ha risposto così”. Oltre al danno la beffa. Chiara adesso ha paura di essere penalizzata, di non trovare lavoro per colpa di queste voci. E minaccia di denunciare l’uomo.

Sotto l’annuncio della ragazza in tanti le hanno dimostrato solidarietà quando ha reso pubblico lo scambio di messaggi con il commerciante torinese. Una conversazione che sta facendo il giro dei social anti-razzisti. “Insisti. Non tenerne conto”, la spronano in tanti. Il caso di Chiara è avvenuto a pochi giorni dall’episodio di Ravenna, dove un ragazzo italiano non è stato assunto perché aveva “la pelle nera”.

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