“Sono 134 candeline! Buon compleanno!”. Con queste parole scritte su Facebook, l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Corsico aveva celebrato l’anniversario del compleanno di Benito Mussolini. Oggi, dopo tre giorni di polemiche sui social per gli auguri al Duce (nato il 29 luglio 1883) Pietro Di Mino ha rassegnato le dimissioni, scrivendo una lettera al primo cittadino del Comune in provincia di Milano.

“Egregio signor sindaco, con la presente rassegno le dimissioni da assessore della sua Giunta”, ha esordito l’ormai ex assessore di Fratelli d’Italia che non nasconde le sue simpatie per il fascismo. “L’esperienza che ho vissuto in questi mesi è stata per me molto importante da un punto di vista umano, sia in positivo che purtroppo in negativo, ma ricca di soddisfazioni con la cittadinanza corsichese”. “Ringrazio l’assessore Di Mino per il lavoro svolto – ha fatto sapere il sindaco Filippo Errante – perché il tema dei servizi sociali mi sta particolarmente a cuore e abbiamo destinato molte risorse del bilancio comunale”. Una decisione personale, “visti gli ultimi attacchi sui social alla mia famiglia”, ma che ha anche “un significato politico”. Di Mino si è rivolto anche ad alcuni componenti della maggioranza che, a suo dire, non l’hanno sostenuto a sufficienza in questi mesi. “Ho sempre interpretato la politica come un gioco di squadra – ha scritto – all’interno della quale ognuno ha il suo compito e i risultati sono la conseguenza di una buona organizzazione e di idee vincenti”.

Non è la prima volta che l’esponente locale del partito guidato da Giorgia Meloni si lascia andare a commenti sul fasciscmo e sui movimenti di estrema destra. Il 2 giugno, per esempio, aveva scritto: “L’unica repubblica è quella sociale”, con chiaro riferimento alla Rsi fascista nata dopo l’8 settembre 1943, a seguito dell’armistizio proclamato dal generale Badoglio. In passato aveva dedicato un post su Facebook anche allo studente di origine greca Miki Mantakas, militante del Fuan, il movimento universitario del Movimento sociale italiano, ucciso nel 1975 da due colpi di pistola davanti a una sezione romana del Msi. E ancora, un altro post emblematico, “dove c’è un balilla c’è casa”, pubblicato a gennaio 2017. Di Mino, questa volta su Twitter, il 18 novembre dell’anno scorso aveva scritto un messaggio nostalgico con la fotografia di Mussolini.

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