Neanche fosse alla guida di una vecchia Regata 85 incidentata, Sebastian Vettel vince in Ungheria guidando per due terzi di gara una macchina con lo sterzo piegato di 30°. La macchina tira a sinistra in maniera evidente e dai box arriva l’ordine per il tedesco: “Evita i cordoli”. Visto che non è uno scherzo, mica è facile per uno che sta lottando per il mondiale. Meno facile ancora se dietro hai un Kimi Raikkonen in stato di grazia.

Secondo dal primo all’ultimo giro, Iceman interpreta alla perfezione il ruolo dello scudiero ed è il vincitore morale – ammesso che la Formula 1 ne abbia ancora una di morale – della gara.. A uno/due secondi dal caposquadra, il finlandese tiene muro contro le Mercedes. Ingabbiate dagli ordini di scuderia, le frecce d’argento si scambiano due volte la terza posizione. La prima, quando un arrogante Hamilton sbraita nei microfoni alla squadra: “Ho ritmo da spendere. Fatemelo spendere”. Agli ordini campione, dopo ne riparliamo.

Bottas si fa da parte in modo plateale e l’inglese parte alla rimonta della coppia Ferrari. Rimonta fino a un certo punto. Quando arrivano negli scarichi di Raikkonen i pensieri del tre volte campione del mondo si intorcolano, la macchina si scalda e lui perde il momento buono per attaccare. Il box – in cui sembra esserci più di un mugugno – gli dà 5 giri di tempo per sorpassare. Altrimenti tocca a Bottas. Che nel frattempo si è quasi addormentato al 4° posto, risvegliato dal solito Verstappen. Il pasticcione olandese sembra un Nigel Mansell degli anni 2000: sbatacchia fuori il compagno di squadra Ricciardo al primo giro – gara finita e addio sogno di “volare” – e però si dà un gran daffare per animare la corsa con una macchina inferiore, per prestazioni e stabilità, alle scuderie di testa.

Alla fine ci pensa Hamilton a chinare il capo e restituire il maltolto. L’inglese se ne è presi 15 di giri per sorpassare, ma non arriva mai nemmeno ad attivare il Drs*. Solo all’ultima curva rallenta e restituisce la posizione – chapeau – al compagno di squadra.

Per la Ferrari è il coronamento del weekend perfetto. Anche dal punto di vista del tifo. Che se le rosse non fanno soffrire cosa esistono a fare… Vettel allunga nella classifica piloti, Raikkonen si guadagna con la fedeltà il rinnovo di contratto. Entrambi cancellano la sfiga di Silverstone e la foratura che ha cambiato le loro gare.

Chiusura con menzione d’onore per Fernando Alonso. L’ex campione del mondo combatte con la sua McLaren che per un giorno non prende fuoco, non si spegne e non gli dà la scossa. Pur guidando il trattore di Woking, lo spagnolo arriva sesto – due notizie in due parole – dando anche un po’ di spettacolo nel duello con la Toro Rosso di Carlos Sainz. Un lampo di classe in una stagione buia che più buia non si può.

 

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Formula 1 GP di Ungheria, doppietta della Ferrari: Vettel in pole, Raikkonen è 2°

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