Filippica durissima del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, contro il M5S e, in particolare, il deputato pentastellato, Luigi Di Maio, a proposito dei vitalizi. Nel suo appuntamento settimanale su Lira Tv, De Luca elogia, in primis, le ultime decisioni politiche di Macron: “Mentre i francesi pensano in grande, noi siamo tutti persi nel pollaio nazionale, discutendo di vitalizi, di vaccini e non so di quale altra palla. Ovviamente i vaccini sono una cosa seria, ma è una cosa che nei Paesi normali si risolve in due minuti. Qui dobbiamo ancora discutere se vaccinare contro la poliomielite è un dovere oppure no. Nientedimeno! Ma cose da pazzi. Io ormai sono segnato dalle ingiurie del tempo. Il tempo passa, mi scava il volto e mi consuma tutte le riserve di pazienza e di tolleranza. Sono disgustato dal livello di demagogia, di cialtroneria e di ipocrisia“. E dice la sua sui vitalizi: “Non ci sono più in Italia. Oggi c’è una sorta di sistema contributivo e la decisione che hanno preso non è che cancella questa pensione integrativa che scatta a 65 anni. No, rimane. Ad alcuni viene ridotta, ad altri viene addirittura aumentata. Ma si può vivere” – continua – “in un Paese nel quale queste buffonate a non scandalizzare l’Italia? E tutto questo per far finta di essere moralmente superiori e raccattare qualche voto. Oh, Gesù, Giuseppe e Maria. Quella pensione integrativa, per chi fa politica e lascia il proprio lavoro, mi pare un principio di civiltà che garantisce la libertà del parlamentare e che lo spinge a non rubare, perché il finto moralismo serve a incentivare il ladrocinio“. Poi cita il vicepresidente della Camera: “Mi è capitato di ascoltare la dichiarazione che sui vitalizi hanno scritto per Luigino Di Maio. Non avevo più avuto tracce di Luigino, ma ieri è entrato di prepotenza nella mia casa, disturbandomi la cena. Luigino Di Maio ha parlato come se fosse un premio Nobel, dall’alto dei 13mila euro netti che prende al mese. Ma in quale Paese decente nel mondo uno che prende 13mila euro netti al mese, senza avere né arte, né parte, si può permettere di parlare in quel modo? Vorrei chiedere a Luigino di Maio: se tu domani mattina non fai il parlamentare a 13mila euro al mese, come campi? Non hai mai lavorato, non hai un mestiere, non hai una professione. Come campi? Fammi capire”. E rincara: “Questo soggetto si candida a fare il presidente del Consiglio e ha avuto l’ardire di dichiarare a quelli del Pd, che in termini di comunicazione sono sempre all’anno zero: “Vi abbiamo dato scacco matto”. Ora, dobbiamo ricordare a Luigino Di Maio che lui, dopo aver dato scacco matto alla geografia, alla storia, alla grammatica, alla sintassi, con il dibattito di ieri ha dato scacco matto alla decenza, perché uno che prende 13mila euro netti al mese deve stare zitto”. De Luca estende i suoi strali ai consiglieri regionali del M5S: “Questi sono dei cialtroni nati, oltre che squadristi. Siamo davvero alla cialtroneria”

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