Un “coupe de force” del presidente Emmanuel Macron per risalire la china dopo il recente crollo di 10 punti nei sondaggi di popolarità. A costo di fare un nuovo “affronto” all’Italia che “lascerà segni”, tanto più che arriva dopo il rifiuto dell’Eliseo alla richiesta italiana di aprire i porti francesi alle navi che soccorrono migranti e dopo l’incontro a Parigi tra il premier libico Faiez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar organizzato senza coinvolgere Roma. La stampa francese sintetizza così la decisione del governo di nazionalizzare i cantieri navali Stx per impedire a Fincantieri di acquisirne la maggioranza.

Il quotidiano economico Les Echos di Bernard Arnault, che intervista il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, non risparmia una provocazione facendo leva su un tasto tra i più dolenti per Roma: l’ultima domanda parte dalla constatazione che “l’Italia vola in soccorso delle proprie banche e la Francia della propria industria” per poi chiedere all’inquilino di via XX Settembre se “siamo dinanzi a un duro colpo contro il liberalismo economico e la cooperazione europea”. Padoan ribatte che “l’Italia non salva le sue banche”, semplicemente “se non sono in condizione di restare sul mercato, le mette in liquidazione, altrimenti adotta misure precauzionali se non c’è una soluzione che arriva dal mercato. Al contrario, nel caso di Stx France la soluzione di mercato c’è e si chiama Fincantieri”. Ma tant’è, al liberista Macron la soluzione di mercato in questo caso non piace. Come, ricorda Le Monde, nel 2014 da ministro dell’Economia non gli piacque la prospettiva che Dailymotion fosse comprata dalla società di Hong Kong Hutchinson. La soluzione? “Obbligò l’azionista di maggioranza Orange a preferire la francese Vivendi”. Attuale azionista di controllo dell’italiana Tim

“Prendo atto con rammarico che gli accordi passati con il precedente governo francese sono stati ripudiati dal nuovo esecutivo”, lamenta Padoan nell’intervista. “Fincantieri era pronto a realizzare un importante investimento in un settore in cui la Francia e l’Italia possono perseguire interessi comuni”. “Non c’è alcun motivo per cui Fincantieri non possa disporre di 51% di Stx France”, sottolinea poi il ministro. “Mi sembra che questa retromarcia possa spiegarsi solo con un’assenza di fiducia nei partner italiani. Se fosse così, è inaccettabile”. L’intervista è affiancata al commento dell’economista indipendente Jean-Yves Archer che magnifica la scelta di Parigi scrivendo tra l’altro che il governo precedente “si è fatto abusare da un operatore italiano di cui  importante ricordare che ha un piano strategico di sviluppo con un partner asiatico, China state shipbuilding corporation”. E “non si è accorto che i transalpini mascheravano un futuro programma di trasferimento di tecnologie in Cina“.

Stx: l’affronto all’Italia lascerà tracce, titola Le Monde, dove si spiega che “Parigi è accusata di fare la parte del leone tra i due paesi, disprezzando l’ideale europeo”. Per l’Italia, “che aveva accolto con entusiasmo l’elezione di Emmanuel Macron aspettandosi molto da parte sua per ridare slancio alla costruzione europea, la fiducia è rotta” spiega il quotidiano. Le Figaro accompagna la cronaca sulla nazionalizzazione con un elenco degli affari francesi in Italia: da Vivendi che ha acquisito il controllo di Tim a Amundi che ha comprato da Unicredit la controllata Pioneer, passando per la lunga lista di marchi italiani della moda e del lusso passati sotto bandiera francese e di cui è simbolo anche il matrimonio tra Essilor e Luxottica. Antesignani di queste acquisizioni nell’ultimo decennio, ricorda il quotidiano, sono stati l’acquisizione di Parmalat da parte del gruppo agro-alimentare francese Lactalis e l’acquisizione dell’azienda elettrica italiana Edison da parte di Edf, mentre l’altro grande gruppo energetico pubblico francese Engie (ex Gdf Suez) si è impadronito di diverse aziende elettriche municipali italiane.

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