Il Csm si spacca ma alla fine elegge il nuovo capo della procura di Napoli: è Giovanni Melillo l’ex capo di gabinetto del ministro della giustizia, Andrea Orlando. Già sostituto pg a Roma, il magistrato andrà a dirigere la procura più grande d’Italia, con 9 aggiunti e 97 sostituti.  Come previsto, il plenum di Palazzo dei Marescialli ha impiegato otto ore di discussione senza trovare un accordo e quindi ha votato a maggioranza per scegliere il nuovo capo degli inquirenti partenopei: per 14 preferenze a 9 Melillo ha prevalso sul procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho.

Ha raccolto i voti dei consiglieri laici, ad eccezione di Alessio Zaccaria indicato dal M5s che si è astenuto, del primo presidente e del Pg della Cassazione, del togato di Magistratura Indipendente, Claudio Galoppi e di cinque su sette di Area. Per Cafiero hanno votato tutti i consiglieri di Unicost e quelli di MI e gli altri due di Area. Non ha partecipato al voto, invece, il vicepresidente Giovanni Legnini.Nato a Foggia ha 57 anni, Melillo è più giovane del suo concorrente Cafiero de Raho, ed è al suo primo incarico di capo di una procura, pur avendo ricoperto a lungo il ruolo di procuratore aggiunto sempre a Napoli, di pretore e sostituto alla Dna.

Nel capoluogo campano si è occupato tra le altre cose dell’indagine sui furti di libri antichi alla biblioteca dei Girolamini, inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio di Marcello Dell’Utri e alla condanna dall’ex direttore della biblioteca Marino Massimo De Caro a sette anni. Il guardasigilli  Orlando nel 2014 l’ha chiamato in via Arenula, dove per tre anni è stato capo di gabinetto. Il magistrato è poi tornato in ruolo nel marzo scorso, ed è stato poi nominato sostituto procuratore generale di Roma. Candidato al vertice della procura di Milano, aveva ritirato la sua candidatura prima del voto del Csm per lasciare campo libero a Francesco Greco.

 

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