Polemica a L’Aria che Tira Estate (La7) tra il filosofo Diego Fusaro e il deputato di Civici e Innovatori, Gianfranco Librandi, sulla disoccupazione giovanile e sulle pensioni. Fusaro osserva: “Siamo in una società apparentemente giovanilistica e compulsiva che fa l’elogio del giovane, specie se la ragazza è velina e il ragazzo è calciatore, sempre tenendo a distanza i giovani nei posti di rilievo nella cultura e nella politica. I giovani stanno subendo sulla loro carne viva questo progetto di ingegneria antropologica neo-capitalistica“. “Ma pensa te”, mormora Librandi. Il filosofo continua: “Si sta imponendo la figura dell'”homo indebitatus”, che può consumare ed esistere, indebitandosi continuamente. Lo dico con le grammatiche di Gramsci: i giovani sono dominati nella struttura e nella sovrastruttura”. “Poverini“, borbotta Librandi. “I giovani sono disintegrati nella struttura” – spiega Fusaro – “perché non hanno un posto di lavoro fisso, non hanno garanzie esistenziali che permettano loro di stabilizzarsi nella vita etica matrimoniale, nella vita lavorativa, nella cittadinanza attiva politica e, anziché contestare in maniera rivoluzionaria questa situazione ogni giorno più indecente, l’accettano come se fosse il non plus ultra della libertà”. E aggiunge: “Sono i giovani della Erasmus Generation, abituati a essere ‘open mind’, ‘open society’, apertura di tutto, purché la vita sia costruita come una grande movida permanente con godimento illimitato, con liberalizzazione costante dei costumi e dei consumi, e a distanza di sicurezza dalle vecchie certezze del mondo borghese-proletario, liquidato indistintamente come reazionario e vetero-comunista. E queste certezze non sono che la famiglia come stabilità sentimentale, il posto di lavoro fisso, la cittadinanza come luogo della partecipazione politica. I giovani oggi hanno l’immaginario mutilo da ogni politica“. “Non sono d’accordo” – replica Librandi – “a parte che non si capisce niente di quello che ha detto, perché è così aulico il suo discorso che noi del popolo non comprendiamo”. “È italiano“, puntualizza Fusaro. Il parlamentare prosegue: “I giovani come lei che non vogliono fare niente devono darsi una smossa e cercare di inventarsi dei lavori”. “Lei ha detto che non ho voglia di fare niente? Che ne sa lei?”, ribatte Fusaro. “Non lo so” – risponde Librandi – “Io sono andato a lavorare a 14 anni”. “Anche la cultura è un lavoro“, controbatte il filosofo. E il politico replica: “Sì, è vero. Io non sono acculturato come lei, nonostante le mie due lauree

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