Una riapertura dei Navigli in più fasi, con i primi lavori che potrebbero iniziare già tra un anno. È quanto prevede il progetto presentato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, con l’obiettivo che l’acqua torni a scorrere nei primi cinque tratti entro il 2022. Per arrivare un giorno a collegare con un canale, così come accadeva in passato, il Naviglio Martesana con la Darsena, dove oggi terminano il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese. È il risultato delle valutazioni del Comitato scientifico istituito da Sala per valutare la fattibilità della riapertura dei canali milanesi, una proposta lanciata sin dalla campagna elettorale per le primarie del centrosinistra. Ora toccherà al consiglio comunale, e poi ai cittadini, esprimersi sul progetto, sugli eventuali disagi al traffico e sui costi conseguenti, stimati in 150 milioni di euro per i primi cinque tratti. E in 500 milioni se il canale verrà realizzato interamente, per complessivi 7,7 chilometri.

Conduttura sotterranea e 2 km nei primi 5 tratti
Il passo iniziale consisterà nel ripristinare la continuità idraulica, attraverso tubazioni, tra Martesana e Darsena. Dopo di che si procederà alla riapertura entro il 2022 di cinque tratti, per un totale di due chilometri di nuovi canali.

Il primo tratto previsto è il prolungamento della Martesana in via Melchiorre Gioia, lungo 850 metri e largo 10,5. Secondo quanto spiegato dal sindaco, è quello che avrebbe meno impatto sul traffico perché, sacrificando i parcheggi, rimarrebbero due corsie di viabilità in entrambe le direzioni. Il secondo tratto, lungo 230 metri e largo 7, è in corrispondenza della Conca dell’Incoronata – San Marco. Per il terzo tratto, vicino alla futura fermata del metrò Sforza – Policlinico, si sfrutteranno i lavori in corso per la realizzazione della linea 4: il canale qui sarà lungo 410 metri e largo 7. Anche la realizzazione dei 300 metri (larghezza 7) vicino a piazza Vetra potrà contare sui lavori della M4. Il quinto tratto sarà collegato alla Darsena, in corrispondenza della conca di Viarenna, lungo 260 metri e largo 12. “I costi per la prima riapertura sono di 150 milioni circa – spiega Sala -. Li recupereremo dai nostri bilanci, anche se contiamo sulla generosità dei privati”. In un secondo momento si valuterà l’opportunità di riportare in superficie tutto il collegamento, per un totale di 7,7 chilometri: “L’intera operazione potrebbe costare 500 milioni ma si deciderà più avanti, anche perché prima la città dovrà digerire il primo passaggio in termini di viabilità e opere. Ma la nostra intenzione è quella di arrivare a una riapertura integrale”. Con la possibilità che il futuro collegamento tra Martesana e Darsena sia navigabile.

L’ok della città, forse attraverso un referendum
Sulla riapertura dei Navigli ci sarà una fase di consultazione con i cittadini. “Ma se faremo un referendum – dice Sala – lo deciderà a settembre il Consiglio comunale, anche valutando i costi. Io su questo sono aperto, l’altra via potrebbe essere quella dell’udienza o del dibattito pubblico”. Del resto sulla questione i milanesi si sono già espressi positivamente nel 2011, in occasione di un referendum consultivo che, tra i cinque quesiti, ne aveva uno dedicato proprio ai Navigli. “I lavori della prima fase – conclude Sala – potrebbero partire tra circa un anno”.

Twitter: gigi_gno

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