Rammarico per il fallimento delle larghe intese sulla legge elettorale e un monito al Parlamento perché “vi è ancora la possibilità di intervenire”. In vista degli ultimi sei mesi di legislatura, “un momento fondamentale” da guardare “con molta serenità”, il presidente della Repubblica rilancia il tema delle regole con le quali si andrà al voto in primavera e sui toni della campagna elettorale.

In occasione della cerimonia del Ventaglio, l’annuale incontro con l’associazione della Stampa parlamentare, Sergio Mattarella ricorda di aver “sottolineato tante volte la delicatezza della legge elettorale” ed esprime “rammarico per il dissolversi di un metodo di larghe intese su regole che devono essere comuni”. Una sferzata dopo il naufragio dell’accordo sul ‘tedesco’, attorno al quale era stata trovata un’intesa tra Pd, Forza Italia e Movimento Cinque Stelle. “Vi è ancora la possibilità di intervenire, non aggiungo altro perché è prerogativa del Parlamento”, sottolinea il capo dello Stato che dallo scorso dicembre ha più volte invocato un’accelerazione per armonizzare il Consultellum e lo scorso aprile era tornato a chiedere una legge elettorale in tempi brevi. Appelli finora caduti nel vuoto.

Guardando ai prossimi mesi, Mattarella ricorda poi che “siamo ormai vicini ala scadenza legislatura, manca un semestre. È un momento fondamentale, da guardare sempre con molta serenità” perché “serve un impegno per un’ampia partecipazione al voto”. Le elezioni “sono parte fondante della democrazia”, avverte il presidente della Repubblica, auspicando “un confronto elettorale su programmi e proposte approfondite” evitando un “contesto politico rissoso o fatto solo di slogan” che “allontanerebbe l’elettorato e impoverirebbe la politica”. Nel mezzo, la finanziaria di autunno che, afferma il capo dello Stato, “costituisce un passaggio fondamentale per trovare appieno la fiducia dei mercati” ed è importante “una condizione di crescita consente di guardare con serenità agli appuntamenti di fronte” e “recuperare le ferite sociali che la crisi ha inferto al nostro Paese”.

Davanti ai direttori e ai giornalisti dei maggiori quotidiani nazionali, Mattarella ha ricordato poi “l’importanza della libera stampa e del ruolo di termometro della democrazia”: “Talvolta sembra nascere un fascino per il potere forte, la cosiddetta democrazia illiberale. La democrazia non si esaurisce nelle elezioni, è fondamentale anche il ruolo dei contrappesi di cui la stampa fa parte”. E ha sottolineato che “la verifica della verità e dell’attendibilità delle notizie è ciò che distingue il giornalismo da altre professioni”.

 

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