Un fascicolo della procura di Genova sul ruolo degli addetti stampa, assunti dalla Regione Liguria, durante la campagna elettorale del centrodestra. Finora non ci sono indagati, ma per il governatore Giovanni Toti comunque è il primo grattacapo dopo le vittorie elettorali. Tutto nasce da un esposto presentato dal Movimento Cinque Stelle. Oggetto: il caporedattore dell’Agenzia Regione Liguria News, Jessica Nicolini, arruolata nell’amministrazione dopo la vittoria di Toti alle elezioni. Fin qui niente di strano, ma, secondo il M5s, la giornalista potrebbe aver svolto la sua attività anche durante la campagna elettorale per il Comune del centrodestra.

L’esposto prende le mosse anche da alcune fotografie, in parte postate da Nicolini sui social network in occasione della vittoria di Marco Bucci. Si vede la capo redattrice dell’agenzia regionale mentre scatta immagini del candidato e di esponenti politici del centrodestra: Toti, Bucci, Edoardo Rixi (assessore e braccio destro di Matteo Salvini nella Lega) e Sandro Biasotti. Poi, su Facebook, ecco la foto scattata la notte del voto sulle scale del municipio di Genova appena espugnato dopo decenni di dominio del centrosinistra: “Secondo me questa scalinata ha bisogno di un red carpet”, è scritto con allusione all’ormai famoso tappeto rosso che la giunta Toti ha messo tra Portofino e Rapallo (otto chilometri e mezzo, altri cinquanta chilometri sono in arrivo).

Toti ieri ha commentato così la notizia: “Nessun dipendente regionale ha lavorato per la campagna elettorale amministrativa all’interno del suo orario di ufficio né alcuna risorsa dell’ente è stata utilizzata a questo scopo. Se qualcuno ha partecipato a eventi della campagna elettorale, lo ha fatto a titolo di volontariato, al di fuori dell’orario e delle incombenze del suo ufficio, in qualità di libero cittadino. La qualifica di pubblico dipendente infatti non cancella il diritto, costituzionalmente garantito, alla partecipazione attiva alla vita democratica del Paese”.

Il rapporto con il mondo del giornalismo – soprattutto quello targato Mediaset – è la cifra della nuova giunta di centrodestra. A cominciare proprio dal governatore che è stato direttore del Tg4 di Silvio Berlusconi. Poi c’è l’assessore alla Cultura, Ilaria Cavo, che esordì nella principale televisione privata ligure – Primocanale – prima di passare a Mediaset. Il M5s ha stimmatizzato che a Primocanale siano andati 8mila euro per la copertura televisiva di eventi come il lancio del red carpet.

Non solo: recentemente il giornalista Mediaset Paolo Del Debbio è stato arruolato dalla Regione Liguria per realizzare una serie di talk show estivi in piazza. Eventi che all’amministrazione costeranno centomila euro. Un’iniziativa che in Liguria ha suscitato molte polemiche visto anche che Del Debbio è stato collega ed è amico di Toti. Non solo: Del Debbio ha partecipato nei mesi scorsi a eventi durante la campagna elettorale del centrodestra di Bucci.

Ma Nicolini non è l’unico addetto stampa arruolato dalla Regione dopo l’arrivo del governatore giornalista. Nel 2015 era giunta anche la scrittrice e giornalista Ester Mieli, già candidata nelle liste Pd con Walter Veltroni e poi diventata, nel campo opposto, addetta stampa di Gianni Alemanno sindaco della Capitale. Poi l’approdo con Toti per 22mila euro al semestre. A suscitare polemiche era stato anche il fatto che Mieli svolgeva gran parte del suo compito a Roma. Nel contratto era scritto: “Le prestazioni dovranno essere effettuate prevalentemente presso la sede della regione Liguria a Roma”. A Repubblica, Ester Mieli aveva detto: “Non credo che questo sia un problema, specie nell’era dello streaming e dei collegamenti via Skype”. Del resto in Liguria Toti è stato più volte criticato dall’opposizione perché, si dice, “trascorre poco tempo a Genova ed è un governatore part-time”.

Non basta: l’Associazione Ligure Giornalisti ha scritto recentemente una lettera a Toti e all’assessore alla Sanità, la leghista Sonia Viale, criticando la gara per l’assunzione dell’addetto stampa dell’ospedale San Martino, il più grande della regione. Vincitore: Pietro Pisano, già impegnato negli uffici stampa di diverse squadre di calcio. Compenso: 44mila euro l’anno. Al bando hanno risposto due persone. Al  colloquio se n’è presentata soltanto una. E pensare che pochi mesi prima per un concorso analogo – con una paga di appena 18mila euro – si erano presentati in sessanta.

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