“Trema, il regno delle tenebre e del male”. Mazinga Z, il film, verrà distribuito nelle sale italiane ad ottobre 2017 attraverso il marchio KeyFilms. Lo comunica la Lucky Red di Andrea Occhipinti rilasciando anche un teaser poster molto affascinante che sembra come mostrare un alone di mistero attorno allo storico robot che ricorda la cupezza della trilogia Dark Knight. Era il 1972 quando dalla fantasia di Gō Nagai nasceva quello che sarebbe stato il primo robot pilotato da un uomo nella storia degli anime giapponesi: Mazinga Z, personaggio amatissimo da intere generazioni di tutto il mondo, e destinato all’immortalità come diverse icone dei cartoni animati anni settanta/ottanta. Grazie al suo fascino futurista e ai valori di pace e giustizia per cui lotta, Mazinga Z vive ancora oggi nella memoria di chi è cresciuto con i suoi manga e la sua serie tv. Ottobre 2017 sarà quindi il mese da segnare sul calendario per ammirare la nuova avvincente avventura con lo storico protagonista Kōji Kabuto, sullo sfondo un pianeta terra minacciato dalle forze del male. Dopo il successo del Capitan Harlock di Shinji Aramaki (oltre 5 milioni di euro gli incassi in Italia), la Toei Animation conferma la fiducia nella società guidata da Occhipinti per proporre i propri titoli, e rilancia con l’ultima fatica diretta da Junji Shimizu. “Vola si tuffa dalle stelle giù in picchiata, se sei nemico prega è già finita. La morte batte i denti c’è Mazinga”, cantavano i Superobots nel 1979 sulle parole di Franco Migliacci (paroliere di niente meno che Nel blu dipinto di blu). Sigla immortale di Mazinga Z che con il Grande Mazinga, i due robot dalla V rossa sul petto, e Ufo Robot Grendizer, compongono la trilogia ideata da Go Nagai e che diventarono cartoni animati cult sul finire degli anni settanta e gli inizi degli anni ottanta per gli adolescenti italiani.

Articolo Precedente

USS Indianapolis, la storia di sopravvivenza dei militari che trasportarono una delle bombe atomiche sganciate sul Giappone

next
Articolo Successivo

Un paese di Calabria, il documentario che racconta l’integrazione possibile ma che nessun fa vedere in Italia

next